30 set 2009

Festa del pane e dello strudel altoatesino di Bressanone

La Festa del pane e dello strudel altoatesino di Bressanone si svolge dal 2 al 5 ottobre.
E’ uno degli eventi più caratteristici della Valle Isarco. E per chi pensa che il pane sia solo bianco o nero questa è l’occasione giusta per scoprire che ogni pane altoatesino – quasi un centinaio i tipi - ha una sua storia e una sua origine geografica specifica. Il Mercato (aperto dalle ore 10 alle 19 in Piazza Duomo) sarà incentrato su pani e dolci prodotti da una ventina di panettieri e pasticceri altoatesini con marchio di qualità ‘Alto Adige’.


Si potranno vedere i maestri dell’arte bianca impastare e cuocere il pane dal vivo nello ‘studio del fornaio’, punto centrale della festa.
 
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Sagre autunnali

L'autunno è stagione di lavoro, o così dovrebbe essere. E in tanti si rimettono alla scrivania con un groppo in gola, avvinti da una insistente nostalgia delle vacanze appena finite. Non è il caso: ricordiamoci della cicala e della formica. Nella filastrocca di Lafontaine la cicala passava l'estate a cantare, mentre la formica s'ingegnava a far provviste per l'inverno.
Così, mentre l'Italia cittadina è in vacanza (chi può, almeno), l'Italia contadina approfitta della stagione estiva per coltivare e allevare le nostre provviste invernali. L'autunno è quindi stagione di raccolto e vendemmia, piante e animali diventano il cibo che consumeremo. E nel mondo contadino è tempo di festa, tempo di sagra. Sono tante, in tutta Italia: ci rammentano che il nostro Paese abbonda di cose buone: e l'autunno è la ricca e festosa stagione, il momento di assaggiarle.
Partiamo dal Nord Ovest, come si faceva alle elementari studiando la geografia. Sulle Alpi l'arrivo dell'autunno comporta la necessità di ricondurre a valle il bestiame che d'estate aveva pascolato in quota. E il ritorno dall'alpeggio è un'occasione celebrata su tutto l'arco alpino.

In VALLE D'AOSTA lo chiamano "desarpa", e tanti sono i paesi che, nell'ultima domenica di settembre, il 26, celebrano questa discesa, tra il Cervino e il Gran Paradiso, da Cervinia a Valgrisenche a Valtournanche. Suggestiva la sfilata dei bovini e le tavolate organizzate in questi paesi tra formaggi, salumi e tanti altri prodotti tipici. Terra di mele, la Val d'Aosta dedica a questo frutto due importanti sagre autunnali, la Feta di Pomme a Gressan e la Melevallée ad Antey-Saint-André, rispettivamente nella prima e seconda domenica di ottobre. Tante poi, nella regione, le feste dedicate alle castagne: a Fenis (9-10 ottobre), a Pont-Saint-Martin (18 ottobre), e a Perloz (dal 12 al 15 novembre).
È invece il miele che chiude il mese di ottobre, con la festa di Châtillon dedicata a questo prodotto e ai suoi derivati.

Anche il PIEMONTE è terra di miele, prodotto che viene celebrato dal 25 al 27 settembre a Marentino, in provincia di Torino, dove si svolge la XIV Fiera del miele, con oltre cento produttori che espongono e un significativo "ristorante in fiera" gestito dall’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche del Piemonte. Ma l'associazione spontanea con questa regione è quella col vino: domenica 27 settembre Alba ospita l'XI edizione della sua "Festa del vino", e in tutto il centro storico della città, si possono degustare i prodotti più rappresentativi dei territori di Langa e Roero.
L'occasione precede di pochi giorni quello che è uno degli eventi gastronomici più importanti d'Italia, la Fiera del tartufo bianco , di cui la cittadina piemontese è la capitale mondiale: l'esposizione resterà aperta per oltre un mese (dal 3 ottobre all'8 novembre). Sempre il vino è protagonista a Carema: dal 24 al 29 settembre ci sarà la Festa dell'uva e del vino che da più di mezzo secolo anima la cittadina in provincia di Torino; tra gli eventi più attesi la visita alle cantine del paese, dalle 19 in poi, per scoprire la storia dei luoghi di conservazione e invecchiamento del vino e, naturalmente, per bere. Al cinghiale è dedicata la sagra a Migiandone di Ornavasso, in provincia di Verbania, il 4 e il 5 ottobre.

E per chi è curioso di assaggiare una rarità gastronomica, il comune di Carignano (To) propone il 9 e il 10 ottobre la sagra del "ciapinabò", nome locale del topinambur, un tubero antenato della patata, che da quelle parti continuano a coltivare, per mangiarlo con la bagna cauda o la fonduta.

Se la LIGURIA vi fa venire in mente il pesto, e siete ghiotti di questo condimento, il momento è propizio: dal 9 all'11 ottobre a Lavagna, in provincia di Genova, avrà luogo la sesta edizione di "Pesto e dintorni", nel suggestivo centro storico della cittadina: l'evento è dedicato alla specialità ligure e ai "magnifici sette", gli ingredienti che servono alla preparazione del pesto tradizionale, cioè basilico, aglio, olio, sale, pinoli, pecorino e formaggio grana. In provincia della Spezia il Borghetto di Vara ospita l'11 ottobre la sagra dello "sgabeo", specialità della Val di Vara: si tratta di pasta di pane lievitata due volte e poi fritta; una volta pronto lo sgabeo viene farcito con salumi e stracchino, ma può essere anche la base di un dolce. A Calizzano, in provincia di Savona, i protagonisti della festa d'autunno sono i porcini della zona, pietanza principale della festa locale detta Funghinpiazza (il 10 e l'11 ottobre).

La "quarantina bianca" genovese è protagonista della Sagra della patata di Rovegno (4 ottobre).

Fittissimo il calendario di feste gastronomiche in LOMBARDIA, che si apre con due sagre della patata, una a Lazate, in provincia di Milano, dal 24 al 27 settembre e la seconda a Mortara, il 26 e 27: la cittadina in provincia di Pavia ospita negli stessi giorni una festa del salame, mentre sempre nel pavese, a Montesegale, il 27 settembre si svolge il palio dell'oca (e l'oca finisce nel piatto, naturalmente). Virata verso il dolce il 3 e il 4 ottobre, quando sempre nel pavese, a Parona, c'è la sagra delle "offelle", biscotto ovale tipico della zona, e invece a Gessate, alle porte di Milano si celebra il palio del pane e la sagra della Paciarela, torta campagnola caratteristica della Brianza. Negli stessi giorni a Casatenovo, vicino Lecco, c'è la sagra del cinghiale, mentre la zucca è protagonista, nel week end successivo (il 10 e l'11 ottobre) delle sagre di Fagnano Olona (Va), Ponte San Pietro (Bg), Quistello (Mn) e Dorno (Pv); nello stesso fine settimana Sondrio mette i suoi "Formaggi in piazza" mentre a Tirano, in provincia di Sondrio, mentre ad Albavilla, in provincia di Como, c'è la festa dei "crotti", ovvero le grotte naturali, tipiche di questa zona, in cui si conservano vini, bresaola e formaggi (la festa dei crotti è doppia, si svolge anche nel week end precedente). Anche la Lombardia è terra di funghi, e il 25 ottobre a Pizzale (Pv) c'è la festa del fungo chiodino.

In TRENTINO ALTO ADIGE la festa d'autunno si chiama Törggelen: ci si riunisce intorno alla stube, la tavola e le panche tipice del contesto domestico atesino, per assaggiare il vino frutto della prima spremitura (il termine Törggelen deriva dal torchio per l'uva): a Chiusa, in provincia di Bolzano, sono tre i fine settimana in cui si celebra la festività, il 19 e il 26 settembre e il 3 ottobre; il vino nuovo è accompagnato dalle specialità locali: speck, zuppa d'orzo, canederli, salsicce, crauti, krapfen e caldarroste. Ma il Törggelen si celebra in questa stagione un po' in tutto l'arco pedemontano atesino, specie in Val d'Isarco. Sempre nella provincia di Bolzano il 3 ottobre a Funes, c'è la festa dello speck, e il 10 a Terento si festeggia il ritorno dall'alpeggio mentre il 17 il centro storico di Merano si accende con la sua grande festa dell'uva. La ricorrenza di Halloween si manifesta poi da queste parti in una sua originale radice atesina, il "Krapfenbetteln": il primo novembre i bambini di Fundres si mascherano e vanno di maso in maso a bussare per farsi elargire appunto i krapfen. Ma anche per i grandi l'occasione è ghiotta.

Il vino è il protagonista delle sagre autunnali anche in VENETO: quest'anno l'evento clou si svolge a Vicenza, dove si svolgerà, dal 23 al 25 ottobre il primo Festival nazionale dell'enoturismo. I funghi sono invece l'argomento della festa che si svolge, tra il 25 e il 29 di settembre, a Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso; sempre nel trevigiano, a Fanzolo, il 3 e il 4 ottobre sono i giorni di "Caseus veneti, l'eccellenza dei formaggi in mostra". Vicino a Padova, a Curtarolo, dal 10 al 14 ottobre si celebra la Sagra della Madonna di Tessara e spostandosi verso l'Adriatico dura una settimana la quarta edizione di "Un mare di sapori - i sapori del Veneto dal mare alla montagna": fra il 18 e il 25 ottobre tutte le calli e i campielli di Caorle si trasformano in un paradiso gastronomico.

Il FRIULI VENEZIA GIULIA, terra di confine, valorizza questa sua specificità dal 25 al 27 settembre a Gorizia, dove il week end è dedicato ai "Gusti di frontiera": vini, bevande e cibi provenienti da tutte le regioni italiane e da tutta Europa. La "Festa dell'agricoltura" anima il 3 e il 4 ottobre il paese di Resiutta, in provincia di Udine, con polenta, formaggi, vini e alimentazione "di Malga"; sempre da quelle parti, a Montenars, si svolge negli stessi giorni la "Festa delle castagne". La pratica del baratto è all'origine della sagra delle "Masanette" di Villaorba: la masanetta è un granchio diffuso nella non lontana laguna di Marano che, insieme con altro pesce, veniva barattata dai pescatori con i contandini, ottenendo in cambio farina e polenta; ne deriva questa sagra, che si svolge fra il 9 e il 18 ottobre e in cui il pesce è protagonista. Il "Pan zal", letteralmente pane giallo, è una focaccia dolce a base di zucca cui è intitolata la sagra che fra il 15 e il 25 ottobre si svolge a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone. Ottobre si chiude ad Ampezzo, che il 31 ottobre festeggia il "capodanno celtico" con la Fiesta de Lis Muars, la festa delle zucche che nella tradizione di Ognissanti comincia dopo il tramonto, quando le zucche intagliate si accendono e illuminano il centro storico del paese e dei suoi cortili, dove non manca da bere e da mangiare.

In termini promozione gastronomica, l'EMILIA ROMAGNA rende omaggio a uno dei suoi simboli, il tortellino. Si chiama "Gran Galà del Tortel Dols" il peculiare evento gastronomico di Colorno dedicato alla riscoperta di questo ripieno tipico della bassa parmense: l'11 ottobre si potrà assaporare il "tortel dols" (tortello dolce) insieme con torte fritte, salumi, caldarroste. E per scoprire i segreti della sua preparazione si può assistere alla gara tra le cuoche che durante la festa si cimenteranno nel cucinare il tortello. Frutti antichi nella mostra dedicata ai prodotti della terra dimenticati e da riscoprire a Pontenure, vicino Piacenza, il 3 e il 4 ottobre; castagne a volontà, sempre da quelle parti e nello stesso weekend a Gusano di Gropparello. La castagna è protagonista anche della "Marronata in piazza" di Pioppe di Sanvaro (Bo), il 18 ottobre. Ogni venerdì, sabato e domenica fino all'11 ottobre, a Madonna Boschi, non distante da Ferrara, si accende il gusto per la mitica salamina da sugo al cucchiaio, una specialità locale cucinata con aceto, grana e patate, e impiegata per condire tagliatelle e lasagne. E poi la Riviera, che vuol dire pesce: la città lagunare di Comacchio rende omaggio alle sue anguille attraverso l'evocazione degli usi e dei costumi che da sempre ruotano attorno a questo pesce di acqua salmastra: dal 3 all'11 ottobre verranno ricostruite le storiche ambientazione vallive e si potrà assaporare l'anguilla locale insieme con i prodotti tipici del territorio ferrarese, come l'aglio, la zucca, la vongola, l'asparago.

La riviera adriatica offre pesce in abbondanza scendendo nelle MARCHE, in ABRUZZO e in MOLISE: ma queste regioni sono tutt'altro che avare di specialità quando ci si sposta nell'entroterra. Fagioli e cotiche abbondano nella sagra marchigiana di Fratte, vicino a Pesaro, il 3 e il 4 ottobre. Nello stesso weekend e nella stessa zona, a Monte Porzio si potrà assistere alle fasi contadine di preparazione del vino: portata in piazza su un carro agricolo, l'uva verrà pesata sotto l'occhio vigile del fattore e poi pigiata a piedi nudi dalle ragazze del paese. Ancora vino nella festa del novello, castagne e olio nuovo di Treglio, dove il 7 e l'8 novembre si aprono le cantine del centro storico per offrire in degustazione anche i piatti tipici dell'antica Frentania. A Sante Marie, vicino all'Aquila, nessuno intende rinunciare alle tradizioni: dal 30 ottobre al primo novembre si può esplorare un vero e proprio villaggio della castagna. Il miele è al centro della promozione gastronomica di Tornareccio, nei pressi di Chieti, dove il 26 e il 27 settembre ci sarà la tradizionale mostra mercato nel centro storico del paese. In tutte le salse troviamo i fagioli molisani nella "Faggiolata" di Acquaviva d'Isernia, martedì 29 settembre.

La varietà agricola della campagna in TOSCANA e in UMBRIA si raccoglie, nelle sagre di questa terra, intorno al blasone dei suoi vini: fino al 27 settembre siamo in tempo per celebrare la vendemmia a Impruneta (Fi), Vagliagli (Si) e Scansano (Gr), dove la festa dell'uva è dedicata al celebre "Morellino" e culmina nel fine settimana del 26 e 27 con l'apertura delle cantine storiche. Sempre nell'ultimo week end di settembre termina a Girone di Fiesole, non distante da Firenze, la sagra del tartufo. Ottobre si apre a sua volta sotto l'insegna del vino: il 3 e il 4 a Poggibonsi si festeggia la sagra detta del "pigio" in cui la spremitura dell'uva è occasione di una contesa fra le varie contrade e soprattutto occasione per assaggiare il vino della Valdelsa e del Chiani senese. L'11 ottobre il borgo di Rivalto nei dintorni di Pisa celebra la sua sagra del marrone e nello stesso giorno, stesse zone, si disputa il palio del papero di San Miniato: questo piccolo borgo del comune di Balconevisi ospita nel fine settimana successivo la sagra del tartufo bianco e del porcino. Il marrone e "i frutti del sottobosco" sono l'argomento della sagra che in tutte le domeniche di ottobre si svolge a Palazzuolo sul Senio, vicino Firenze. Ma la Toscana ci rimanda anche al sapore di mare: e il pesce sarà uno dei protagonisti di Livorno Food, una grande kermesse che raduna espositori gastronomici da tutta Italia. Spostandoci in Umbria la vendemmia si festeggia nel ternano fra il 2 e il 4 ottobre a Penna in Teverina, mentre il 9 e il 10 a Pietralunga, vicino Perugia, si tiene la XXII mostra mercato del tartufo e della patata bianca.

Assorbita nella moltitudine delle meraviglie capitoline, la provincia e la campagna del LAZIO spesso non gode del prestigio che merita. Occorre spegnere le luci sulla città per scoprire dunque la bellezza dei borghi antichi e l'autenticità dei sapori del contado. Gustare prodotti rurali diviene così un modo per visitare questi luoghi un po' dimenticati e conoscere i lasciti storici e artistici che ne hanno fatto l'identità, come le mura poligonali e la Porta Saracena di Segni, sui monti Lepini, che dal 22 al 25 ottobre celebra la sua castagna pregiata, il marrone. Piatti tipici contadini e vini locali sono la base del festival di improvvisazione contadina il 26 e il 27 settembre ad Anguillara Sabazia, che rende omaggio al lavoro contadino con suonatori, stornellatori e poeti a braccio. Non solo sagre anche gare di gusto. Il viterbese è terra di nocciole: la "tonda gentile" romana è protagonista il 7 e l'8 novembre, nel seicentesco Palazzo delle maestranze di Ronciglione, dove verrà premiata la cittadina produttrice della nocciola più pregiata: per i visitatori l'occasione è mangereccia. E anche la zona pontina mette a confronto i suoi sapori: si chiama "Comuni del gusto" la mostra mercato di prodotti tipici di qualità dell'agro pontino, prevista per il 10 e l'11 ottobre al museo Piana delle Orme di Latina. C'è poi la celebratissima tradizione vinicola dei Castelli Romani. Nella storica sagra dell'uva di Marino, dal primo al 5 ottobre, il vino è occasione di festa e allegria. Anche Velletri dedica quattro giornate, dal 24 al 27 settembre, alla promozione della produzione vinicola e gastronomica locale. La degustazione gratuita del vino novello dei Colli accompagnato da caldarroste è quanto offre la sagra dell'11 novembre a Cerveteri. E poi il mare. Per chi si è perso la sagra della tellina di Ostia del 20 settembre la prossima occasione è a Fiumicino, il 18 ottobre: fritto di paranza arricchito con i sapori dei prodotti della terra, accompagnato dal vino di produzione locale, formaggi, salumi, verdure, miele: tutto questo nella mostra e degustazione dei prodotti del territorio che circonda il porto romano.

Zucche, nocciole e castagne sono le protagoniste delle mense autunnali in CAMPANIA e BASILICATA: dal 25 al 27 settembre a Giffoni Sei Casali, dalle parti di Salerno, oltre alla sagra e al mercatino della nocciola ci sarà l'ottava assise nazionale dedicata al prodotto; la sagra della "cucuozza", vale a dire della zucca napoletana, ha luogo invece a Scafati, nella stessa provincia nello stesso fine settimana. E poi la carne: il 3 e il 4 ottobre a Mugnano del Cardinale, in provincia di Avellino, quella di maiale si potrà gustare in tutte le sue declinazioni: salsicce, affettati, bistecche ma anche piedi, orecchie, cotiche. Il cinghiale, accompagnato da funghi porcini, è il protagonista della tavola tutti i venerdì, sabato e domenica di settembre e ottobre a Dugenta, nel beneventano. Semplicemente arrostita o base di piatti tipici lucani, la castagna sarà celebrata a Melfi dal 18 al 19 ottobre nella sagra della "varola", termine che definisce, da quelle parti, per l'appunto proprio il frutto emblema dell'autunno, in gran parte della nostra penisola.

Funghi, formaggi, salumi, miele, olii e prodotti sott'olio e zuppe sono gli ingredienti di ricette dell'antica tradizione in CALABRIA, da gustare in tre weekend di festa a partire dal 16 ottobre fino al primo novembre a Camigliatello (Cs), sui monti della Sila. Scendendo di quota, le specialità enogastronomiche del cosentino arricchiscono di sapori, dal dolce al piccante, il raduno dei suonatori di organetto di altri strumenti tradizionali come la zampogna, il tamburello, la ciaramella, che si svolge il 17 ottobre a Bisignano, con la sagra della "quararella", il tipico spezzatino locale.

Olio, olive, orecchiette: siamo in PUGLIA dove in ottobre, la sagra più importante dedicata alla pasta fresca emblematica della regione si svolge nel primo fine settimana di ottobre a Latiano, in provincia di Brindisi, dove le orecchiette si chiamano "stacchioddi", e le donne del luogo le preparano nella piazza principale del paese, condite in vari modi fra i quali il sugo di braciola di cavallo, specialità del luogo. Tra il 9 e l'11 ottobre a Sannicandro, in provincia di Bari, si svolge invece la ventireesima edizione della sagra delle olive, dove i produttori locali presentano il loro olio il quale è anche la base di tutte le specialità gastronomiche offerte nell'occasione. Negli stessi giorni a Palagiano, in provincia di Taranto la festa della "Madonna della Stella" coincide con la sagra della "tagghiarina", una variante dell'orecchietta che viene cucinata con pomodoro e peperoncino in grandi calderoni d'acciaio. Dulcis in fundo: dal 10 al 13 ottobre a Galatina, nel leccese, c'è un salone dedicato ai più golosi: gelati, pasticcini, cioccolato, specialità locali e da tutta Italia.

L'autunno in SICILIA trattiene il calore dell'estate grazie ai frutti della stagione appena finita: primo fra tutti il fico d'india, originario del Messico (a dispetto del nome) e coltivato in tutto il Sud del Mediterraneo. Se ne fanno vanto Roccapalumba, vicino Palermo, che celebra il suo frutto spinoso dal 19 al 21 ottobre e Militello in Val di Catania che ne ha ricavato una specialità unica al mondo: la mostarda, condimento di tante pietanze durante la sagra locale, dal 9 all'11 ottobre. Coltivata dentro speciali sacchetti che la proteggono da insetti e maltempo, la pesca tardiva leonfortese giunge alla sua maturazione nei giorni della sagra, 3 e 4 ottobre, a Leonforte, in provincia di Enna, dove si potranno gustare anche decine di specialità da tutta l'isola: l'olio, le mandorle, i legumi, il miele e la fava larga. Ma la Sicilia è anche terra araba: il cous cous, piatto nordafricano che nella sua diffusione ha subìto influenze e contaminazioni, si può assaggiare nella sua variante più dotta a San Vito lo Capo, nella zona di Trapani: dal 22 al 27 settembre il Festival internazionale dell’integrazione culturale pone il cous cous come simbolo della sintesi di tutti i paesi del Mediterraneo.

L'ottobre della SARDEGNA è tutto da scoprire: questa regione affollatissima in estate, si ritempra a settembre ritrovando le sue radici. Nei paraggi di Nuoro diversi comuni si avvicendano nel festeggiare l'Autunno in Barbagia, che dal 25 al 27 settembre è occasione di riscoperta dei sapori e delle tradizioni locali a Sorgono, che apre al turista le sue "cortes", i suoi cortili, mettendo in mostra funghi, vini e tessuti ricamati e ad Austis, dove protagonista della tavola è il maialetto. Il 4 ottobre ad Alà dei Sardi, in provincia di Oristano, si festeggia San Francesco con un grande pranzo sardo all'aperto che dura fino a sera. E per chi ama il pane sardo l'occasione buona la offre l'ultimo fine settimana di ottobre, quando a Villaurbana, sempre nei paraggi di Oristano, c'è la sagra di "su pani fattu in domu", cioè del pane fatto in casa. Buon appetito, eh.

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29 set 2009

Crostata farcita con ricotta e mele......vista in tv


Crostata farcita con ricotta e mele

Ingredienti


Pasta frolla:

300 g di zucchero

300 g di burro

600 g di farina

3 uova medie

1 tuorlo

1/2 cucchiaino per dolci


Per la farcia:

300 g di ricotta

300 g di crema pasticcera

2 mele

2 cucchiai di uvetta

1 bicchierino di rum

2 cucchiai di zucchero

1 noce di burro

3 cucchiai di canditi misti
Preparazione

Per la pasta frolla: unire lo zucchero, la farina, il burro, 3 uova e il lievito dentro la planetaria. Impastare il tutto e concludere l'impasto a mano. Farlo riposare per 10-15 minuti in luogo fresco.

Stendere una parte dell'impasto sopra la carta forno e cuocere in forno caldo a 107° per 7-8 minuti. Farlo freddare e inserire il bordo di pasta frolla alla base. Preparare un secondo disco di frolla che verrà usato per coprire la crostata.

Unire la ricotta alla crema pasticcera, l'uvetta imbevuta nel rum, i canditi misti e amalgamare il tutto. Adagiare 1/2 farcia sopra la base della sfoglia.

Cuocere in padella per 4-5 minuti, le mele, tagliate a spicchi, con zucchero e burro caldi. Disporle sopra la crostata, aggiungere il resto della farcia e coprire con il secondo disco di frolla. Lucidare con il tuorlo di un uovo, forare un po' la frolla e infornare a 180° per 35 minuti.

Servire.

Tempo di preparazione 30 minuti

Difficoltà Media


27 set 2009

Crostini di seitan


Crostini di Seitan

per quattro persone:


200 gr di seitan al naturale tagliato a tocchetti

crostini di pane tostato

1 cipolla rossa tagliata finemente

1 spicchio d’aglio

50 gr di olive verdi denocciolate

1 cucchiaio di pasta di olive nere

20 gr di capperi

olio extravergine di oliva, sale, pepe



Procedimento:

1. Mettere un po’ d’olio in una padella, far appassire la cipolla e metterla da parte.

2. Far rosolare il seitan con poco olio, salare e pepare a piacere.

3. Lasciare raffreddare e frullare con gli altri ingredienti e quattro cucchiai d’olio, fino ad ottenere un composto omogeneo ma non troppo fine.

4. Spalmare sui crostini di pane
 

Spiedini di Seitan


Spiedini di Seitan

Ingredienti per 4 persone


400 gr di seitan morbido al naturale

2 spicchi d’aglio schiacciati

olio extravergine di oliva q.b.

shoyu q.b

due rametti di rosmarino

pepe se gradito

12 spiedini di legno da 25 cm



Procedimento:

1. preparare il condimento mettendo in una ciotola circa mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva, 2 spicchi d’aglio, un rametto di rosmarino e due cucchiai di shoyu e pepe a piacere.

2. tagliare il seitan a tocchetti di circa un centimetro e mezzo di lato e infilarne circa 5 tocchetti per spiedino lasciando libera la punta per un paio di centimetri e il manico

per la presa.

3. Spennellare gli piedini con il condimento usando il rametto di rosmarino rimasto.

4. Scaldare bene la piastra di ghisa e quando e’ rovente adagiarci gli spedini, girandoli

ogni tanto e continuando a spennellare con il condimento finche’ non saranno ben arrostiti

su tutti i lati.

Servire caldi


Seitan fatto in casa




Seitan fatto in casa


1 kg di farina di grano tenero,

3 cucchiai di tamari,

1 foglia di alga kombu,

1 cucchiaino di zenzero in polvere,

1 costa di sedano,

1 carota,

sale, acqua



Procedimento:

1. Impastare per qualche minuto la farina con l'acqua.

2. Fare una palla di pasta di media consistenza e metterla in ammollo in acqua fredda per circa un’ora.

3. Lavorare l’impasto con le mani sotto un getto d'acqua minimo, per eliminare l’amido. Quando l’acqua che scorre via dall’impasto comincerà ad essere più limpida aumentare il getto e continuare l’operazione finchè non sarà rimasto solo il glutine.

4. Cuocere l'impasto in 2 litri di acqua con 3 cucchiai di tamari, una foglia di alga kombu, un

cucchiaino di zenzero in polvere, un po' di sale, una costa di sedano e una carota. Far

bollire per circa 40-50 minuti.

Il seitan è pronto per realizzare i vostri piatti preferiti.

Il brodo di cottura può essere utilizzato per minestre.

26 set 2009

La pasta colorata




Ecco qualche idea per dare un pò di originalità ai nostri piatti.

PASTA VERDE

Ingredienti
Gr 400 di farina
2 uova
Gr 400 di spinaci
Sale

Fare la fontana con la farina, aggiungere al centro le uova sbattute, un pizzico di sale e la polpa degli spinaci precedentemente lessati, strizzati e passati.
Lavorare fino ad ottenere un impasto piuttosto sodo.

PASTA ROSSA

Ingredienti
Gr 400 di farina
3 uova
1 tubetto di concentrato di pomodoro
Sale

Fare la fontana con la farina, aggiungere al centro le uova, il tubetto di pomodoro concentrato ed un pizzico di sale.
Lavorare fino ad ottenere un impasto morbido e legato.

PASTA VIOLA

Ingredienti
Gr 400 di farina
2 uova
1 barbabietola un pò grossa cotta al forno
Sale

Fare la fontana con la farina, aggiungere al centro le uova, la barbabietola passata ed un pizzico di sale.
Lavorare fino ad ottenere un impasto morbido e ben legato.

PASTA ARANCIO

Ingredienti
Gr 400 di farina
2 uova
Gr 400 di zucca
Sale

Tagliare la zucca che deve essere gialla e ben matura.
Metterla a cuocere in forno per circa un'ora. Toglierla dal forno, levare la buccia e i semi e passarla al setaccio o nel passaverdure.
Fare la fontana con la farina, aggiungere le uova sbattute, la zucca passata ed il sale. Lavorare fino ad ottenere un impasto ben legato.


Penne al gratin con mozzarella

Penne al gratin con mozzarella

Ingredienti
Gr 400 di penne
2 mozzarelle
Gr 50 di grana
Gr 50 di Emmenthal
1 cucchiaio di prezzemolo
Burro
Limone
Sale

Lessare le penne e scolarle a metà cottura. In un pentolino far sciogliere 50 gr di burro, unirvi il prezzemolo e qualche goccia di limone, insieme alla buccia grattugiata. Cospargete anche con i formaggi grattugiati, mescolarle bene e disporle in una pirofila imburrata alternando strati di pasta a strati di mozzarella. Gratinarle in forno per circa 20' finchè la mozzarella non diventa filante.

25 set 2009

Torta di mele...tedesca: Blitzkuchen Mit Apfeln

Torta di mele


Ingredienti:

6 mele di media grandezza,

2 limoni medi spremuti,

3 cucchiai di zucchero,

3 cucchiai di burro,

¾ tazza di zucchero,

2 rossi d'uovo grossi e separati,

½ limone spremuto e la sua buccia grattugiata,

1 cucchiaino di polvere lievitante,

1 ½ tazza di farina,

¾ tazza di latte,

1 cucchiaio di rum,

2 grossi bianchi d'uovo,

1 cucchiaio di burro per ungere la teglia,

1 cucchiaino di olio vegetale,

3 cucchiai di zucchero a velo.



Sbucciare le mele, tagliarle a metà e togliere i noccioli. Tagliare dei solchi decorativi lungo le mele, profondi circa 1 cm. Cospargere di succo di limone e zucchero. Mettere da parte. Rendere il burro cremoso mescolandolo insieme allo zucchero. Uno alla volta incorporare sbattendo i rossi d'uovo. Incorporare gradualmente anche il succo di limone con la buccia grattugiata. Setacciare la polvere lievitante e la farina insieme. Aggiungerli al composto. Incorporare il latte ed il rum.

In una piccola ciotola, sbattere i bianchi d'uovo fino a che siano sodi. Incorporarli nell'impasto. Ungere abbondantemente una teglia. Versarci l'impasto e coprire con le mele tagliate a metà. Spennellare le mele con l'olio. Infornare a 175°C per 35/40 minuti. Rimuovere dalla casseruola e cospargere con zucchero a velo.

Bastoncini caldi

Bastoncini caldi

Ingredienti:

2 zucchine

1 peperone

2 carote

1 costa di sedano

poca farina

2 uova

6 fette di pan carrè

4 cucchiai di olio extravergine d'oliva

sale e pepe q.b.

Preparazione:

Pulite tutte le verdure, lavatele e tagliatele a bastoncini grossi come un dito. Portate a ebollizione abbondante acqua, salatela e tuffatevi le carote.

Dopo un paio di minuti unite anche il peperone e il sedano e, dopo altri 2 minuti, le zucchine. Cuocete tutte le verdure ancora per un minuto, quindi scolatele su un canovaccio.

Tritate fine il pan carrè nel mixer. Infarinate i bastoncini di verdura, immergeteli nelle uova sbattute con un pizzico di sale e di pepe, poi passateli nel pan carrè tritato, premendo per farlo aderire bene alla superficie.

Allineateli in una pirofila foderata con carta da forno, irrorateli con un filo d'olio e metteteli in forno a 200° per una decina di minuti, girandoli un paio di volte. Serviteli subito.

Condimento Mikado

Condimento Mikado


Ingredienti:

2 cucchiai di salsa di soia (tipo Shoyu)

2 cucchiai di olio di semi si sesamo

Mezzo limone

1 cucchiaino di succo di zenzero


Preparazione:

Spremete il limone e passate il succo al colino; mettetene un cucchiaino in una ciotola, aggiungete la salsa di soia ed un cucchiaino di succo di zenzero così ottenuto: grattugiate un pezzetto di radice fresca di zenzero, raccogliete tra 2 dita la polpa grattugiata e schiacciate, facendo uscire il succo. Mescolate bene il composto e versate a filo d'olio, sempre mescolando affinchè il tutto si amalgami bene.

Con questa preparazione potete condire insalate verdi o iste, verdure bollite o cotte a vapore, cereali, zuppe, salmone in salamoia o affumicato.

Si può sostituire l'olio con acqua e, in tal caso, il condimento si può usare x marinare verdure crude, tofu e filetti di pesce. La salsa di soia può sostituire il sale.

Pesto di pistacchio

Pesto di pistacchio

200 Pistacchio di bronte


un pezzettino piccolo di aglio

3 foglioline di basilico

qualche pezzetto di parmigiano

pinoli (circa 10)

olio

sale

pepe

Mettere nel mortaio il pistacchio, schiacciarlo bene e metterlo da parte.

Mettere nel ...mortaio l'aglio, le foglie di basilico, i pinoli, il parmigliano, sale, pepe e olio e pestare. Unire a questo composto il pistacchio tritato e ancora olio. Amalgamare bene e far riposare. Il vostro pesto è pronto, semplicissimo e molto delicato

Preparate un buon primo con una pasta corta.Aggiungo un tocco di golosità:

fate saltare un po' di pancetta in olio caldo,aggiungete il pesto e la panna...aspettate che il tutto diventi omogeneo e cremoso.Appena la pasta è pronta fatela saltare in padella e... GUSTATEVELA!!

Martina da Catania

24 set 2009

Suggerimenti per le conserve fatte in casa

Quante volte è capitato di vedere la nonna o la mamma all’opera per preparare conserve casalinghe?
Molte famiglie mantengono viva questa tradizione che presenta dei vantaggi ma anche dei rischi. «Produrre conserve in casa — spiega Gabriele Peroni (foto) direttore dell’ Igiene e sanità pubblica dell’Ausl — garantisce la possibilità di scegliere materie prime di miglior qualità rispetto a quelle destinate all’industria. Dal punto di vista nutrizionale non ci sono grosse differenze tra un prodotto casalingo e uno industriale. Ci sono comunque dei fattori culturali ed emotivi che sicuramente non vanno dimenticati».


NELLA produzione casalinga delle conserve ci sono però dei rischi. «Il pericolo numero uno è il botulismo — avverte Peroni —, una grave tossinfezione alimentare provocata da un batterio che produce una tossina estremamente pericolosa, spesso letale, per chi la ingerisce. Viene distrutto solo a temperature superiori a 120°C. Ma il problema è che il ciclo di produzione domestico non supera la temperatura di ebollizione dell’acqua, ovvero 100°».

Come intervenire? «E’ necessario costruire delle barriere, cioè rendere l’ambiente di conservazione sufficientemente acido e quanto più privo di acqua libera. Nel caso di marmellate e confetture di frutta, sono garantite entrambe le condizioni. I frutti (a parte castagne, fichi e sambuco) sono di per sé sufficientemente acidi e la presenza di zuccheri immobilizza l’acqua libera. In ogni caso l’aggiunta di un po’ di succo di limone garantisce ulteriormente rispetto all’acidità. Per i pomodori, passati, a pezzettini o interi, è sempre bene integrare con acido citrico, ascorbico o lattico, poiché il loro ph naturale, specialmente nel momento della massima maturazione, potrebbe non essere sufficiente. Per i sott’aceti — continua Peroni — si utilizzano solitamente prodotti che crescono a terra, quindi a grande rischio di contaminazione e non acidi (cipolle, carote, fagiolini. Va quindi evitata la contaminazione sul taglio, mantenendo la massima igienicità nella preparazione, e non può essere evitato un passaggio di acidificazione a caldo. Per questo processo solitamente viene usato l’aceto, che non bisogna dimenticare di reintegrare spesso. Una buona alternativa è l’acido citrico. Infine i vasi vanno riempiti con il cosiddetto liquido di governo, ancora una volta aceto e poi si passa alla pastorizzazione finale».

PER I SOTT’OLIO il livello di attenzione nella preparazione deve essere ancora più alto. «Sono quelli per cui il rischio botulino è più elevato e che è sconsigliabile produrre in casa — osserva Peroni —. Nel caso, è comunque assolutamente necessario un adeguato passaggio di acidificazione a caldo, seguendo le regole dette prima. Non dobbiamo mai fare l’errore di pensare che cuocere la verdura o gli ortaggi, alla griglia per esempio, sia sufficiente. Da questo punto di vista consiglierei anche di evitare l’acquisto di questi prodotti quando non ne conosciamo con certezza la lavorazione, magari lungo le strade delle nostre vacanze. L’habitat del sott’olio è infatti ideale per il botulino: l’olio scaccia completamente l’aria e non intacca l’acqua del prodotto, che resta attiva. Ancora, i sott’olio casalinghi vanno consumati nel più breve tempo possibile per evitare che si perda l’acidificazione e le spore di botulino si attivino. Sconsigliabile anche la produzione casalinga di olio aromatizzato con prodotti non acidificati come aglio, peperoncino, rosmarino e zenzero fresco. Questi prodotti, infatti, possono essere contaminati dalla spora botulinica e l’olio non è in grado di impedirne l’attivazione».

Fonte: Il Resto del Carlino

Meringhe



Meringhe


Ingredienti:

albume d'uovo

zucchero (peso doppio rispetto a quello dell'albume a disposizione)


Preriscaldare il forno a 140 gradi.

Montare l'albume a neve ferma con la frusta elettrica, poi incorporare lo zucchero senza smettere di montare.

Quando il composto risulta ben bianco inserirlo nella sacca da pasticcere e formare dei ciuffetti sulla teglia del forno (protetta da carta forno).

Infornare abbassando la temperatura a 100 gradi per un'ora e 45 minuti, in modo che le meringhe si asciughino bene senza cuocere (la comparsa di una colorazione rosata sulla superficie è indice di una temperatura troppo alta del forno). Eventualmente per migliorare il processo di asciugatura si può anche lasciare la porta del forno socchiusa in modo che l'umidità fuoriesca facilmente.

Il composto base può essere arricchito a piacere con aromi diversi (caffè, noccile ridotte in farina, cacao...) avendo cura di aggiungere questi ingredienti quando gli albumi saranno completamente montati e ben fermi.

17 set 2009

Torta di Zucca con patate

Torta di Zucca con patate

Ingredienti:
Gr 350 di zucca gialla
Gr 350 di patate
Gr 120 di primo sale a fette
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 rotolo di pasta a sfoglia da 250 gr
1 uovo
1 cucchiaio di olio d’oliva
1 cipolla
Gr 20 semi di girasole
Noce moscata
Sale – pepe
Mondate la zucca, eliminate i semi ed i filamenti interni e tagliatela a dadini abbastanza piccoli. Sbucciate le patate e tagliatele a dadini come quelli della zucca. Fate cuocere entrambe le dadolate a vapore per 15’.
Affettate la cipolla e fatela stufare in una padella a fuoco basso con l’olio; aggiungete la zucca e le patate, salate, lasciate insaporire per un paio di minuti, mescolando. Levate dal fuoco e lasciate raffreddare.
Trasferite tutto nel mixer, unite l’uovo ed il parmigiano, profumate con la noce moscata e condite con un pò di sale ed una macinata di pepe. Frullate il tutto.
Foderate una tortiera con carta da forno, disponeteci la pasta sfoglia e ripiegate i bordi all’interno per rinforzarli. Distribuite metà del composto, coprite con le fette di primo sale, versate il composto rimasto e completate con i semi di girasole.
Infornate a 190° per 25’.

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Risotto al latte

Risotto al latte

Ingredienti:

Gr 320 di riso integrale

2 zucchine medie

1 cipolla

Brodo di verdura

Latte

Gr 30 di olio

Erba cipollina

Sale

Affettate sottile la cipolla e fatela appassire con 10 gr di olio,  rimestando e unendo un pò di brodo. Versate il riso, tostatelo a fiamma vivace, mescolando, per un paio di minuti, quindi abbassate la fiamma, versate 2 mestoli di brodo caldo e lasciate cuocere.

Lavate le zucchine, dividetele in 4 parti e poi tagliatele a tocchetti. Scaldate l’olio in una padella ed unitevi le zucchine. Fatele saltare a fuoco vivace per 5’, poi abbassate la fiamma. Infine aggiungete l’erba cipollina ed il sale e portate a cottura. Le zucchine dovranno rimanere croccanti.

Quando il brodo sarà stato assorbito, portate a cottura il risotto versando piccole quantità di latte tiepido. Pochi minuti prima di spegnere, unite le zucchine. Regolate di sale, spegnete e servite dopo 5’.

 

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