La farinata, la panissa, le torte salate, la focaccia di Recco, il pesto e i tartufi di Millesimo: chi ama i sapori liguri questo fine settimana avrà qualcosa di più che pane per i propri denti. Torna infatti a Finale Ligure il Salone dell'Agroalimentare Ligure (11-13 marzo - www.saloneagroalimentareligure.org), una tre giorni dedicata agli ingredienti e alla cucina locale di cui approfittare non solo per fare il pieno di specialità regionali, ma anche per scoprire un borgo medievale pittoresco e ricco di storia.
Alla rassegna - rivolta sia agli addetti ai lavori, sia ai semplici amanti della buona tavola - parteciperanno aziende agroalimentari provenienti da tutta la regione, circa 200 espositori con centinaia di prodotti tipici. Un appuntamento imperdibile per i palati più esigenti che potranno "testare" la bontà di prodotti che spaziano dall'olio al vino a denominazione di origine protetta, da formaggi e salumi al miele e al pandolce genovese, dai chifferi di Finale ai baci di Alassio, dalla torta Stroscia al pane allo zafferano, solo per citarne alcuni. Dedica speciale quest'anno anche ai 150 anni dell'Unità d'Italia: fra i colori simbolo della manifestazione - blu, bianco e carta da zucchero - spicca anche il tricolore nel palco dell'Auditorium 2011 con addobbi floreali verdi, bianchi e rossi.
Per aiutare gli ospiti a non perdersi nel caleidoscopio di profumi e sapori, l'area espositiva si divide in aree tematiche, fra le quali il Carruggio del Pesto, il Largo dell'Olio, la Cantinetta, il Mercato del Pesce e perfino la Saletta della Cucina Preistorica, dove gli animatori del Museo Archeologico del Finale (www.museoarcheofinale.com) terranno una serie di incontri per scoprire curiosità, storie e segreti sulla cucina di età romana, sull'alimentazione nel Medioevo e sul significato di frutti e altri vegetali in relazione al mondo femminile dalla Preistoria ad oggi. Non mancherà la Saletta dei presìdi liguri di Slow Food con il chinotto di Savona, l'asparago violetto di Albenga, i fagioli di Badalucco, Conio e Pigna, la castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo, le albicocche di Valleggia e le tome di pecora Brigasca.
I visitatori potranno non solo degustare alcune preparazioni tipiche, ma anche partecipare a seminari o alle lezioni di cucina. L'ingresso al Salone è libero e per raggiungere gli spazi espositivi sarà disponibile una navetta gratuita che dal centro di Finalmarina condurrà a Finalborgo.
Chi oltre alla buona cucina non disdegna nemmeno l'arte, la storia e le passeggiate fra vicoli e monumenti approfitterà della scampagnata gourmand per ammirare il borgo di Finale Ligure (www.comunefinaleligure.it). A partire dalla location del Salone agroalimentare, ospitato nel cuore del centro storico dal complesso monumentale di Santa Caterina, che comprende due chiostri quattrocenteschi, la chiesa, oggi adibita ad Auditorium, e l'Oratorio de' Disciplinanti. Altre decine di iniziative collaterali avranno come cornice scenografica le vie e le piazze medievali di Finalborgo (detto così per distinguerlo dalla Marina di Finale o Finalmarina), dal 2004 nel Club dei Borghi più belli d'Italia.
Situato in posizione strategica alla confluenza dei torrenti Pora e Aquila, l'antico Burgum Fiunarii risale sicuramente alla fine del XII secolo, all'epoca del Marchese Enrico il Guercio, ma alcune scoperte archeologiche testimoniano una fondazione antecedente di qualche secolo. Nel cuore di borgo si osservano le mura di cinta distrutte nel 1448 e riedificate nel 1452 e le sue porte: Porta Reale, Porta Romana, Porta Testa e Porta Mezzaluna. Costeggiando le mura si intravedono anche le torri semicircolari tipiche delle antiche fortificazioni. Il centro è costellato di palazzi quattrocenteschi e di epoca rinascimentale, modificati nel periodo della dominazione spagnola. In particolare il Municipio è indicato come uno dei migliori esempi di architettura del primo Rinascimento in Liguria. Finale Ligure vanta anche una longeva tradizione teatrale che risale all'inizio del XVIII secolo e ben due teatri storici: il Teatro Aycardi di Finalborgo, inaugurato nel 1804, e il Teatro Camillo Sivori del 1868.
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