28 gen 2012

Quali sono le differenze tra i vari succhi di frutta in commercio?


Il dilemma più grande salta subito all’occhio nel momento in cui ci si accinge a leggere le etichette degli ingredienti: succo da concentrato, nettare, succo e polpa, con/senza aggiunta di zuccheri o dolcificanti. Come capire se ci si trova davanti ad una bevanda di qualità? Il parlamento europeo si è proposto di perfezionare ulteriormente la regolamentazione dell’etichettatura, specificando la necessità di una campagna informativa che renda tutto più chiaro al consumatore. Nel frattempo, Doctissimo ti aiuta a vederci più chiaro:

    Succo di frutta da concentrato: la percentuale di frutta è alta (si parte dal 50%) e vengono prodotti dai concentrati ricavati da una particolare lavorazione della materia prima, che ne elimina una parte dell’acqua contenuta (così come avviene per le bevande prodotte da polveri di frutta concentrata, ottenute attraverso il processo di disidratazione)
    Nettare/succo e polpa di frutta: è una purea contenente tra il 30 e il 50% di frutta a cui sono stati aggiunti degli zuccheri o dei dolcificanti.
    Succo di frutta: è l’unica dicitura che garantisce il 100% di frutta, senza l’aggiunta né di zuccheri né di dolcificanti. La dolcezza è garantita dallo zucchero naturale presente, fruttosio
    Bevanda a base di frutta: se la percentuale di frutta non supera il 12%, prende il nome di bevanda, in quanto la quantità contenuta non permette di classificarlo come succo

In generale, i succhi contengono fibre e sali minerali, ottimi per il corretto funzionamento degli apparati del corpo, e possono essere più o meno filtrati.
Ad ogni frutto un elemento nutrizionale

Ogni frutto contiene dei principi nutritivi e delle caratteristiche molto utili all’organismo: potassio, esperidina (un antiallergico), calcio, magnesio, iodio, zinco, fosforo, aminoacidi e un complesso multivitaminico variabile secondo il tipo di frutta. Nello specifico, la frutta detta “gialla” o “bianca” (pesca, ananas, banana, mango, albicocca, arancia, mango, pompelmo, mela, pera, uva bianca, mandarino) è ricca di vitamina C, beta-carotene, fibre e vitamina A. Hanno un alto potere digestivo, diuretico, detox, calmante e vasoprotettore. La pera, ad esempio, è utile negli stati di stress e di anemia e la mela è un ottimo antisettico intestinale. I frutti “rossi” o “blu” (mirtillo, uva rossa, prugne, ribes, lampone, melograno, fragola, arancia rossa, ciliegia) contengono polifenoli e antocianine, sostanze ad alto potere antiossidante e antitumorale. Inoltre, questi frutti sono in grado di favorire la microcircolazione (agendo sulla salute dei capillari), migliorano la vista, accelerano il processo di guarigione di dermatiti e reumatismi, depurano l’organismo e hanno proprietà antibatteriche. Alcuni di questi frutti facilitano il transito intestinale, innalzano il livello di energia dell’organismo, abbassano la febbre e combattono l’ansia.
I succhi di frutta: indicazioni pratiche

Seppur considerati dei validi sostituti, i succhi non hanno le stesse proprietà della frutta da cui vengono estratti: lavorazione, conservazione e consumo ne alterano le caratteristiche più importanti. È preferibile quindi consumare frutta fresca e, perché no, provvedere personalmente a fare spremute e centrifughe da assumere durante il corso della giornata. Ricorda che il succo non deve mai superare le calorie della frutta di cui è composto, massimo 100 Kcal per 100 grammi, perché vorrebbe dire che sono stati aggiunti molti zuccheri per renderlo più appetibile. Attenzione anche alla capienza del bicchiere: uno di grandezza media può contenere fino a 200 ml di liquido, facendo cadere l’attenzione sulle calorie, che sulle confezioni sono riferite a soli 100 ml di prodotto.

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