19 mar 2012

Proprietà e classificazioni della Birra

beer

Gli antichi già lo sapevano: la birra possiede importanti proprietà nutritive. Contiene meno etanolo di qualsiasi altra bevanda alcolica, è poco calorica e può essere considerata un vero e proprio alimento. In più la presenza di vitamine, potassio e sali minerali la rendono adatta anche a una dieta bilanciata. In generale è la cosiddetta birra cruda, ovvero la tipica birra artigianale, ad apportare maggiori benefici all’organismo. Infatti, non essendo pastorizzata, e dunque non raggiungendo temperature troppo elevate, è una “birra viva”, grazie alla presenza di microrganismi fermentanti come i saccaromiceti. La bevanda contiene inoltre vitamina B6 e polifenoli, che agiscono contro le malattie cardiovascolari e aiutano a combattere i radicali liberi responsabili dei processi ossidativi dell’organismo, oltre a fibre solubili che facilitano le funzioni intestinali, potassio e magnesio, ed è povera di sodio. Inoltre il luppolo previene l’ossidazione cellulare e il rilascio di calcio dalle ossa, è sedativo, digestivo, batteriostatico, lassativo e depurativo. E i tannini e gli oli essenziali in esso contenuti sono ricchi di polifenoli e flavonoidi con spiccata attività antiossidante. Naturalmente questo non significa che si possa abusare della birra trattandosi di un alcolico a tutti gli effetti. Così come per il vino, è consigliabile consumarla durante i pasti non superando i 2-3 bicchieri da 0,25 al giorno.

Classificazione
Sono numerose le possibilità di classificare le birre. La classificazione che trova maggior impiego fa riferimento al tipo di lievito utilizzato e, quindi, al tipo di fermentazione:
• Ale. Birra inglese per eccellenza, prodotta con i lieviti della specie Saccharomyces cerevisiae, segue un processo ad “alta fermentazione” che predilige temperature elevate. È il procedimento più antico. Le Ale hanno un sapore e un odore particolarmente ricco di aromi speziati, floreali e fruttati.
• Lager. Ottenuta con i lieviti della specie Saccharomyces carlsbergensis, segue un processo a “fermentazione bassa” che predilige temperature poco elevate. È la classica “bionda”, nata in Germania ma prodotta ormai in tutto il mondo. Il suo retrogusto evidenzia soprattutto il sapore di malto e luppolo.
• Lambic. Viene prodotta esclusivamente nel Sud del Belgio, dove il mosto è esposto a lieviti indigeni selvatici. Il processo si sviluppa seguendo una “fermentazione spontanea”, che conferisce a queste birre caratteristiche uniche.

http://www.benessere.com/alimentazione/alimenti/birra.htm

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