30 ott 2011

XII edizione della Castagnata a Paganico Sabino

Arrostita o lessata così è servita la castagna di Paganico Sabino il 6 novembre per la XII edizione della Castagnata. Dal Marrone di Antrodoco alla Rossa del Cicolano, la più diffusa sul territorio dal sapore delicato e dolce, tutti potranno scoprire il sapore uno dei frutti autunnali più richiesti soprattutto quest'anno che, secondo i dati della Coldiretti, la produzione è letteralmente crollata per le continue variazioni climatiche.
Pasta fatta in casa, salsiccia, bruschetta e vino faranno da cornice insieme al dolce: palline di castagne lessate con il cacao. "E' la nostra migliore ricetta - dice a Ign, testata online dell'Adnkronos la presidente della Pro Loco, Eleonora Fusco - basta lessare quattro castagne, poi svuotarle e fare con il contenuto delle piccole palline da unire al cacao a seconda dei gusti e aggiungere una spolveratina di zucchero a velo. E' facile da fare, ma la resa è ottima. Si fa un figurone".

I più golosi potranno gustare la castagna in zuppa insieme a ceci e altri legumi o verdure, bollita con foglie di lauro, oppure sotto forma di purè. Tra i piatti più particolari da scoprire i ravioli o il risotto alle castagne. Per dolce poi il castagnaccio con uva passa, noci e olio extravergine della Sabina, o le castagne glassate alla francese.

Paganico Sabino è tra i paesi più antichi della Valle del Turano. L’aspetto del borgo è quello di un 'castrum' medioevale. Alla sommità del paese si trova la chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione con un affresco tardo quattrocentesco della Crocifissione. Poco distante dal paese a circa due chilometri e mezzo nelle vicinanze del fiume Turano si trova la 'Pietra scritta', un monumento funerario a forma quadrangolare.

Per chi vuol dedicarsi alla scoperta della castagna a poco più di tre chilometri da Collegiove è possibile iniziano vari appezzamenti di castagneti da frutto di grandi dimensioni e straordinaria bellezza per l’armonia della forma del fusto e della chioma. Già sul bordo strada e un po’ più internamente, s’incontrano alcuni giganteschi fusti di castagno di circa trecento anni, di cui alcuni tagliati a pochi metri da terra e su cui si affacciano giovani piante. 

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