15 apr 2011

Sagra dell'asparago a Canino (VT)

Non crescono mai da soli, ma in mezzo alla campagna. Trovarli non è facile, bisogna muovere un po' i rami, facendo attenzione a non farsi male, ed ecco qua che se si è fortunati spunta qualche asparago. Da sabato 16 a domenica 17 il 'mangiatutto', così viene chiamato l’asparago a Canino, nella Tuscia viterbese, viene celebrato con una sagra a esso dedicata. Millecinquecento saranno le uova utilizzate per fare la frittata, dove verranno messi un quintale di asparagi. Nel viterbese è conosciuto come 'mangiatutto' grazie al fatto che dell’asparago non si butta via niente. I caninesi, ne vantano la paternità, perché proprio in questa terra la considerevole precocità di maturazione rispetto agli asparagi coltivati in altre zone (si raccoglie, infatti, già dal mese di gennaio,ndr.) ne consente un raccolto enorme e di ottima qualità.
Nel corso della sagra ci saranno assaggi con tutti i piatti a base di asparago dal primo al secondo al contorno al dolce. Paja e fieno con asparagi è il più gettonato, preparato con tagliolini gialli e verdi fatti in casa e conditi con salsiccia, guanciale, cipolla, panna,funghi, peperoncino e olio extra vergine d'oliva delle piante di Canino. La 'due giorni', dedicata all’asparago, prevede per il sabato la partenza dall’Arancera per la visita agli scavi delle case in grotta ed al romitorio di Castellardo. Un breve excursus poi sulla raccolta dell’asparago selvatico nei pressi della località. Nello stesso pomeriggio ci sarà l’apertura mostra reperti medioevali e foto degli scavi del sito di Castellardo. Per chi di fantasia non manca, è prevista una competizione dedicata all’asparago più grande, più buffo che sarà ottenuto attraverso le differenti modalità di coltivazione, che saranno poi gli stessi agricoltori a spiegare.

A pochi chilometri di distanza a Tuscania, sempre domenica 17 aprile è di scena l'artigianato artistico ed enogastronomico del territorio. Dalle 9 alle 19 si apriranno 'le porte' del centro storico della città d'arte della provincia di Viterbo. Tra vie e viuzze, si potranno trovare pezzi unici creati dall’ingegno degli artigiani, preziosi oggetti antichi e di modernariato e delizie, prodotte da aziende locali. Protagonista della giornata sarà l’artigianato artistico, tra ceramiche e dipinti, gioie in oro e argento lavorate a mano, oggetti che profumano di legno, abiti artigianali e stravaganti, accessori creati all’uncinetto. Insomma, un mercatino di meraviglie 'solite e insolite', il primo ad aver ricevuto dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Lazio un patrocinio che ne riconosce il valore e l’importanza per la promozione dell’artigianato artistico locale.

Tappa fondamentale per il pubblico del 'Mercato delle Cannelle' è lo spazio gastronomico, allestito in piazza. Presenti i produttori da ogni parte dell’Italia: dalla crema di broccoletti alle olive ascolane e poi l’olio delle maggiori eccellenze italiane, la cioccolata artigianale prodotta nel Lazio e i vini ricercati e offerti per la degustazione. Infine i dolci della nonna che hanno il sapore di casa. Sulla piazza del comune dalle 12 in poi sarà possibile mangiare i 'lombrichelli con ferlenghi', pasta acqua e farina condita con il 'Fungo di carne' così viene detto, per la sua consistenza soda e carnosa. Le sue caratteristiche lo rendono un prodotto in competizione con il porcino, al quale, dicono i suoi estimatori, non ha proprio nulla da invidiare in termini di gusto al suo più celebre concorrente. http://www.adnkronos.com

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