5 dic 2010

Lenticchia di S. Stefano di Sassanio

L'Abruzzo, terra colpita, ma tenace, ha una sua forza rustica che è gran parte del suo carattere e che l'aiuta a custodire i suoi tesori. 
Tra questi, importanti sono i molti tesori agroalimentari di cui la piccola gustosa lenticchia di Santo Stefano di
Sessanio è una punta di diamante.
E' coltivata nei comuni di Santo Stefano di Sessanio, Barisciano, Castel del Monte, Calascio,Castelvecchio Calvisio, che sono a loro volta piccoli gioielli.  La promozione della lenticchia di Santo Stefano, portata avanti da un presidio di Tutela sostenuto dall'associazione Slow Food e dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è riuscito a dare impulso a questa produzione di eccellenza di una montagna che ritrova la sua vocazione.
La coltura, risalente circa all'anno 1000, è adatta a terreni calcarei; è raccolta manualmente e non potrebbe
essere altrimenti.
Viene seminata a fine Marzo, vegeta senza interventi di alcun tipo e viene raccolta tra fine luglio e fine di agosto, man mano che arriva a maturazione secondo l'altitudine. Viene tagliata a falce e battuta quasi solo a mano.
E' una lenticchia piccolissima, gustosissima e profumata, non necessita di ammollo e cuoce velocemente. Adattissima ad ogni tipo di preparazione, è consigliata in preparazioni semplici, che ne esaltino il sapore. 

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