Il 5 agosto a Monacilioni è in programma la settima edizione di questa sagra organizzata e messa a punto dalla cooperativa «Castrum Monacilionis», forma latina che si traduce in italiano con «Accampamento di Monacilioni».
Il farro in chicchi che sarà il protagonista delle pietanze che verranno servite al pubblico per l'occasione, è stato già selezionato. Naturalmente non può mancare la classica e «superlativa» zuppa di farro. Si potrà gustare sia la zuppa molisana sia quella comunemente detta «esotica», insieme al freschissimo taboulè. Per tutti coloro che parteciperanno e intendono provare nuovi sapori, spazio anche alla pasticceria secca con la squisita pastiera di farro. Per gli amanti dell'alcolico si potrà assaggiare anche la speciale ed originale «Birra di farro», disponibile anche quest'anno. Le novità non finiscono qui. Il menu ha in serbo altre sorprese. Solo quest'anno è già stampato per la data della festa, un «ricettario del farro». È un'ottima opportunità per chi vuole avvicinarsi a questo cereale, ma anche a chi già lo conosce e lo ha inserito nella propria dieta. Oltre ad una breve storia del farro, sono riportate le ricette più semplici da eseguire, adatte per una cucina estiva e tradizionale. Il «Taboulè» è ideale per l'estate. Per tutti coloro che vogliono scoprire come preparare questa pietanza, è sufficiente recarsi a Monacilioni per l'occasione. Un piatto ideale per gli amanti delle spezie e dei sapori originali, visto che nella ricetta è previsto anche l'uso di foglie di menta. Insomma tutto da scoprire. Una storia plurimillenaria e uno stretto legame, quello tra il cereale e il territorio molisano. Naturalmente senza dimenticare la cultura popolare della regione. La coltivazione del farro risale all'antico tempo dei Sanniti per i quali il cereale rappresentava una delle basi di sostentamento. Anche il Galanti, nel 1790, lo annovera tra le più importanti e necessarie produzioni dell'epoca. Il farro trovava il suo posto nei ricettari e nelle diete di ogni famiglia nobile. Inoltre, presso l'archivio di Stato di Campobasso, è conservato un «ricettario» della famiglia Japoce nel quale ci sono le modalità per preparare e cucinare il farro. Una storia che si protrae nel futuro. È questo uno degli obiettivi fondamentali dell'evento in programma a Monacilioni. Il farro è, per il paesino, un ottimo strumento di sviluppo che, se valorizzato, potrebbe salvarne le tradizioni e i legami già citati. F.T.
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