13 apr 2009

Riso transgenico in commercio

I rappresentanti dei Ventisette saranno chiamati a decidere, fra 10 giorni, se autorizzare al consumo umano una varietà di riso transgenico coltivato con l’uso di un erbicida tossico per la riproduzione, che sarà proibito nell’Ue a partire dal 2017.
La Commissione europea, appoggiandosi su un parere favorevole dell’Efsa (l’Autorità di sicurezza alimentare di Parma), chiede agli esperti del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, che si riuniranno il 20 aprile a Bruxelles, di approvare la commercializzazione nell’Ue del riso geneticamente modificato LL62, prodotto dalla Bayer e destinato a uso alimentare (ma non alla coltivazione).
Si tratterebbe della prima autorizzazione comunitaria per un Ogm destinato direttamente al consumo umano, e non ai mangimi per animali d’allevamento, come sono in genere le diverse varietà di mais transgenico finora approvate.
Il riso LL62 è stato modificato con l’inserimento di un gene che rende la pianta tollerante all’erbicida glufosinato, prodotto dalla Bayer con le denominazioni commerciali ‘Basta’ e ‘Liberty’ (la sigla LL sta per Lberty Link). La modificazione genetica permette agli agricoltori di cospargere le piantagioni di riso con l’erbicida, che elimina tutte le piante infestanti, ma non ha effetti sul riso stesso.
Nel 2007, il glufosinato è stato riautorizzato nell’Ue per dieci anni, in base alla legislazione sui pesticidi. Proprio l’Efsa, tuttavia, che nel 2007 aveva dato il suo via libera ‘tecnico’ al riso LL62, nel 2005 aveva fornito un parere piuttosto inquietante sulla tossicità per la riproduzione (reprotossicità) di quest’erbicida, concludendo che c’erano “alti rischi”in caso di ingestione per i mammiferi, un “rischio acuto” per i bambini, e che in certi casi poteva esserci anche un’esposizione troppo alta per gli agricoltori. Proprio perché classificato come ‘reprotossico’, inoltre, il glufosinato sarà proibito nell’Ue a partire dal 2017 (l’autorizzazione non sarà più rinnovata), secondo quanto prevede la ‘lista nera’ inserita nella nuova legislazione Ue sui pesticidi, che il Parlamento europeo ha approvato nel gennaio scorso.


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