31 gen 2009

Come fare la piadina romagnola

Grazie a shevchenkina!!!

O' SCARPARIELLO


O' SCARPARIELLO

INGREDIENTI:

500 gr di pasta*
50 gr di burro
1 cucchiaio di farina
1 bottiglia di passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
1 mazzetto di basilico
300 gr di provola o fior di latte
150 gr di parmiggiano (o grana)
sale e pepe


PROCEDIMENTO:

In una pentola d'acciaio con il fondo fuso(sennò si attacca) fate sciogliere, a fuoco lento, il burro, quando sarà completamente liquefatto, toglierlo dal fuoco e aggiungere il cucchiaio di farina,con un cucchiaio di legno mescolate velocemente e accuratamente fino ad ottenere un composto cremoso e senza grumi. Aggiungete la passata di pomodoro (se è troppo densa aggiungete un bicchiere d'acqua) mescolate con cura fin quando il pomodoro avrà assorbito la base di burro e farina.Riponete ora la pentola sul fuoco, sempre bassisismo, aggiungete lo spicchio d'aglio,il sale e il pepe,fate cuocere,mescolando spesso.
Intanto tagliate a dadini piccolissimi la provola e tenetela da parte, grattuggiate il parmiggiano e tenetolo da parte, lavate e asciugate le foglie di basilico,poi tagliatele a listarelle sottili e mettetele da parte.Quando il sugo sarà a meta cottura mettete su la pentola con l'acqua per la pasta;
Mentre la pasta cuoce, a piccole dosi iniziate ad aggiungere la provola nel sugo e rigirate continuamente facendola sciogliere completamente,una volta aggiunta tutta la provola aggiungete il formaggio grattugiato e fate sciogliere anche lui,togliete a questo punto il sugo dal fuoco e velocemente scolate la pasta e ponetela in una capiente ciotola (preferibilmente di ceramica o porcellana, ma non di plastica).Aggiungete il basilico tagliato a striscioline nel sugo e girate,poi versate il tutto sulla pasta,mescolate fin quando il sugo avrà completamente abbracciato la pasta e servite.


*Non ho specificato il formato di pasta da usare xchè da tradizione ce ne vorrebbe un tipo lungo (spaghetti,bucatini, ecc) ma io l'ho provato anche con pasta corta (fusilli, farfalle, penne, ecc) ed è davvero buono quindi a voi la scelta, sbizzarrite la fantasia e BUON APPETITO.


Spaghetti con l'aragosta

Spaghetti con l'aragosta


Ingredienti:
1 aragosta di medie dimensioni
1 limone
3 cucchiai da tavola di aceto
2 cucchiai di capperi
1 mazzetto di prezzemolo
8 – 10 pomodori a grappolo maturi
1 spicchio d’aglio
500 gr di spaghetti
Olio extravergine d’oliva
Sale
Pepe

Fate bollire in una pentola l’aragosta e, quando sarà lessata, estraetene la polpa avendo cura di tagliarla a pezzetti sui quali verserete il succo di un limone.
Preparate a parte un trito di prezzemolo, aglio e capperi al quale unirete i pomodori tagliati a cubettini piccoli. Infine aggiungete l’aceto e l’olio, regolate di pepe e sale a seconda dei vostri gusti, aggiungete l’aragosta a pezzetti e, versate il composto sugli spaghetti caldi appena scolati. Saltate in padella e servite.

Zuppa di legumi misti

Zuppa di legumi misti


Ml 300 di brodo vegetale
Gr 200 di cicerchie già ammollate
Gr200 di legumi misti(borlotti, cannellini, ceci) già ammollati
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla piccola
3 cucchiai di olio
sale
peperoncino

Cuocete i legumi separatamente, coperti di acqua a fuoco basso. Le cicerchie e i ceci devono cuocere x 1 ora e 45 minuti, ifagioli per 1 ora e 15.
A cottura ultimata passate buona parte delle cicerchie fino ad ottenere un composto un pò denso. Lavate il sedano, raschiate la carota e lavatela, pelate la cipolla. Tritateli finemente e metteteli in una pentola con poco olio.
Fateli ammorbidire x 5 minuti a fiamma media, rimestando spesso. Aggiungete il passato di cicerchie e gli altri legumi interi, prelevati con la schiumarola. Unite un mestolo di brodo.
Prseguite la cottura a fuoco basso x 15 minuti, mescolando ogni tanto.
Alla fine regolate di sale, spolverate col peperoncino.

POLPETTONE STILE GENOVESE

POLPETTONE STILE GENOVESE



Ingredienti:

5/6 grosse patate
3 etti di fagiolini
2 zucchini
70/80 gr. di stracchino
20 gr. di funghi porcini secchi
1 uovo intero e 1 tuorlo
maggiorana
prezzemolo
aglio
olio
pan grattato
sale e parmigiano q.b

Lessare le patate i fagiolini e i zucchini, poi passare il tutto al passaverdure dai fori larghi. Far rosolare in un capiente tegame l'aglio con l'olio il prezzemolo e i funghi tritati preventivamente fatti ammollare, aggiungere il composto e rigirare bene per insaporire. Mettere lo stracchino e farlo sciogliere. Spegnere e attendere che si intiepidisca un po'.
Poi aggiungerci le uova, la maggiorana e il formaggio e aggiustarne la consistenza con il pangrattato. Mettere il composto in una teglia(le dimensioni dipendono dall'altezza che volete dargli)preventivamente ben unta e ripassata di pangrattato.
Cospargere la superficie con pangrattato e far cuocere in forno caldo a 200°C per circa 30 minuti in forno elettrico o ventilato e 40 minuti in forno a gas.
Poi comunque è pronto quando si dora bene e si stacca quasi dai lati.

TAGLIATELLE CON GAMBERI E ZUCCHINE DI CRISTINA

TAGLIATELLE CON GAMBERI E ZUCCHINE DI CRISTINA

Ingredienti:

6 zucchini
4 pomodori piccoli o 7/8 pomodorini cigliegia
1 spicchio d'aglio schiacciato
3 confezioni di gamberetti surgelati (di solito son da 3etti l'una) oppure 2 confezioni e 7/8 gamberi freschi
300/350 gr.di panna fresca
sale e olio q.b.
prezzemolo
1 pizzico di dadopizzico di paprika dolce
un'ombra di pepe bianco



Cuocere con poco olio leggero i gamberetti ancora congelati e gli zucchini affettati a rondelle(se si usano gamberi freschi metterne qualche testa e poi toglierle pochi minuti dopo e magari per estetica contare per ogni commensale 1 gambero da lasciare a intero .. suggerisco però di tagliarci i "baffi" che in cottura inevitabilmente si rompono e poi son fastidiosi nel piatto e sotto i denti).
Quando si asciuga, aggiungere un pò d'acqua, l'aglio schiacciato e il briciolo di dado e continuare la cottura aggiungendo acqua se serve. Poi aggiungere i pomodori spellati tagliati e del prezzemolo a piacere. Far ridurre e mantecare con la panna...dopo un minutino aggiungere appena una spolverata di paprika dolce e pepe, sale q.b..
Giudicare la consistenza e se serve lasciar ridurre ancora un pochino.
Condire con questo sugo delle tagliatelle fresche:
se fatte in casa preparatele semplicemente impastando farina,sale, liquido composto all'incirca da 1/3 acqua e 2/3 vino bianco secco e per amalgamare bene il tutto usare solo l'albume dell'uovo
(dipende dalla quantità di farina usata..non sò dare dosi precise ,
non servono, andate ad occhio e tatto).
Prima di servire ben caldo se vi piace cospargete la pasta con un pochino di prezzemolo.

29 gen 2009

Fravioli siciliani di Carnevale

Fravioli siciliani di Carnevale (al forno)

Ingredienti:
Gr 200 di farina
1 uovo
Gr 200 di ricotta fresca
Gr 80 di zucchero
Gr 40 di mandorle sgusciate
Olio
Cannella

Disponete la farina a fontana. Aggiungete l'uovo, una macinata di cannella ed acqua tiepida, quanto basta per avere un impasto della giusta consistenza.
Formate un impasto morbido ed omogeneo da lasciar riposare qualche minuto.
Nel frattempo carammellate leggermente lo zucchero con 2 cuchciai d'acqua fino a farlo imbrunire, toglietelo dal fuoco e mescolate fino a che non intiepdisce.
Aggiungete la ricotta insieme a poca cannella macinata, fino ad ottenere una morbida crema.
Dividete l'impasto in 2 parti per ottenere 2 sfoglie sottili uguali.
Bagnare leggermente la prima con poca acqua e distribuiteci, con un cucchiaino, tante piccole palline di crema. La distanza l'una dall'altra dovrebbe essere sui un cm e mezzo.
Coprite il tutto con la seconda sfoglia, e far aderire bene eliminando l'aria.
Con uno stampino tondo da biscotti (o un bicchiere), formate tanti piccoli ravioli.
Adagiate questi ravioli su una teglia ricoperta da carta da forno, spennellate con poco olio d'oliva la superficie ed mettete sopra anche le mandorle tritate.
Cuocete nel forno ad un calore medio (170-180°) per 15' circa.

Panzerotti al cioccolato (forno)

Panzerotti al cioccolato (forno)


Ingredienti

Gr 200 di farina
Gr 8 di lievito di birra
10 amaretti
Gr 30 di mandorle sgusciate
1/2 L di latte
1 limone
Gr70 di cioccolato fondente
Gr 100 di ricotta
Sale

Disporre la farina a fontana, aggiungere nel mezzo il lievito sciolto in poco latte tiepido, gli amaretti sbriciolati finemente, una buccia di limone grattugiata, un pizzico di sale ed il resto del latte. In questo modo otterrete un impasto morbido da avvolgere in uno strofinaccio umido e da lasciar lievitare per 45'.
Rompere il cioccolato in piccoli pezzi e farlo sciogliere a fuoco molto basso con 2 0 3 cucchaiini di latte, lasciar intiepidire ed unire la ricotta. Infine unire anche le mandorle tagliate a scaglie.
Dividere l'impasto in 4 e stendere a forma rotonda. Versare al centro la crema di cioccolato e con un pennellino bagnare i bordi col latte rimasto.
Chiudere a metà sigillando bene.
Adagiare i panzerotti in una teglia ricoperta di carta da forno.
Spennellare anche la superficie con poco latte e cuocere in forno a 180° per 25'.

Tortelli romagnoli


Tortelli romagnoli

Ingredienti:
Gr 500 di farina
2 uova
Gr 200 di zucchero semolato
Gr 50 di burro
1 limone
1 pizzico di bicarbonato
Gr 160 di marmellata (ma anche ricotta e caffè o cioccolata)
1 busta di zucchero a velo
Olio
Sale

Mescolare la farina con lo zucchero, la buccia di 1/2 limone, il bicarboneto ed un pizzico di sale.
Aggiungere un pò alla volta il burro e le uova sbattute.
Lavorare il tutto e poi spianarlo sottilmente.
Dopo ritagliare con un a tazza dei dischi di circa 9cm di diametro.
Mettere al centro un cucchiaino di ripieno (marmellata o altro), richiudere a mezza luna e saldare bene i bordi (si può fare con una forchetta).
Scaldare l'olio, immegerli e farli dorare, farli asciugare su carta assorbente o scolandoli e poi aggiungere lo zucchero a velo.

Chiacchiere di carnevale



Le ricette per le chiacchiere, le frappe, le bugie sono tante, ogni paese ha la propria. Qui cercherò di raccogliere le varie versioni.



Chiacchiere di carnevale

Ingredienti:
1 uovo + 1 tuorlo
Gr 50 di zucchero
Gr 50 di burro
Gr 500 di farina
1 bustina di zucchero a velo
Poco vino bianco
Sale

Lavorare i 2 tuorli con lo zucchero, mescolando il tutto a lungo.
Aggiungere alla crema l'albume montato a neve, un pizzico di sale ed il burro fuso.
Quindi, piano piano aggiungere la farina ed aggiungere alla fine un pò di vino, circa 1/2 bicchiere.
Lavorare la pasta a lungo, poi lasciarla riposare per 20'.
Spianarla molto sottilmente e ritagliarla a strisce con un tagliapasta.
Scaldare l'olio, immergere le chiacchiere.
Farle asciugare su carta assorbente e spolverizzarle con lo zucchero a velo.

CHIACCHIERE 2

Ingredienti:

Gr 500 di farina
Gr 100 di burro
4 cucchiai di grappa
4 cucchiai di vino bianco secco
4 uova
1 scorza di limone gratt.
Olio di semi di arachide
Zucchero a velo
Sale

Disponete la farina sul piano da lavoro, mettete al centro il burro morbido a pezzetti, lo zucchero, le uova sbattute, la grappa, il vino, la scorza di limone ed un pizzico di sale.
Impastate con le mani e lavorate a lungo fino a rendere l'impasto liscio ed elastico, poi formate una palla, copritela con un telo e lasciatela riposare per 30'.
Dopodichè rilavoratela e e tiratela in una sfoglia sottilissima col mattarello.
Ricavatene tante strisce da 8 o 10 cm. Con una rotella dentellata tagliate tanti rettangoli della grandezza desiderata e effettuate, sopra i rettangoli, 2 tagli paralleli per lungo.
Friggete le chiacchiere, poche per volta, in abbondante olio bollente, scolatele con un mestolo forato e appoggiatele su carta assorbente.
Lasciatele raffreddare e spolverizzatele con zucchero a velo.

Bugie di Carnevale


Bugie di Carnevale

Ingredienti:
Gr 300 di farina
2 uova
Gr 100 di zucchero
1/2 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
1 limone
Zucchero a velo
Olio
SAle

Setacciare la farina, formare al centro un incavo dove porre le uova, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata ed il livito sciolto nel latte intiepidito.
Impastare bene e poi far riposare l'impasto per 10'.
Stendere l'impasto in una sfoglia sottile ritagliarla a strisce con la rotella.
Friggere le bugie in olio caldo per 2 o 3' per parte, o finchè saranno gonfie e ben dorate.
Scolarle e spolverizzarle con lo zucchero a velo.

27 gen 2009

I cibi dell'amore

Vi sono molti cibi ritenuti a torto o a ragione afrodisiaci,
tra cui moltissimi vegetali (in particolare numerose spezie), da sempre rinomati per il loro contributo nelle... arti amatorie.

Noi, naturalmente, in questa sede prenderemo in esame unicamente quelli di origine vegetale, perché riteniamo che nessun nostro effimero piacere giustifichi il sacrificio e la morte di altri esseri senzienti.

Quali sono dunque i cibi vegetali notoriamente più favorevoli all'amore?

Al primo posto ci sono numerose spezie, tra cui lo scettro spetta al peperoncino. Sapore, colore, forma: ogni sua caratteristica sprizza ardore e sensualità. Potente vasodilatatore, è in grado di infuocare i vostri cibi e... i vostri amplessi!

Un altro cibo noto per le sue proprietà afrodisiache è il rafano, anch'esso piccante.

Restando nell'ambito delle spezie, ricordiamo anche zenzero, zafferano, curry, chili, pepe di cayenna, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, coriandolo, origano, senape...

Va tuttavia sottolineato che, oltre alle proprietà che una determinata spezia può possedere, è il modo in cui questa viene preparata e cucinata a renderla più o meno afrodisiaca.

Un rinvigorente noto sin dall'antichità, soprattutto in Oriente, è il ginseng.

Molto apprezzato anche dai golosi e dai buongustai è poi il cioccolato. Il suo vero segreto è il cacao e il potere della sua seduzione è sconosciuto a pochi.

Anche la dolce e aromatica vaniglia ha qualche virtù.

Vanno menzionate pure le bevande esotiche al guaraná o al caju, conosciute come rinvigorenti naturali.

Tra la frutta, godono di una buona nomea le fragole, le banane e le nocciole.

Annoverati pure molti ortaggi, in particolare asparagi, sedano, cetrioli e pomodori.

Non dimentichiamo poi l'umile polenta che, al di là del suo aspetto semplice e dimesso, rivela invece piacevoli sorprese. Il mais da cui è ricavata la farina per la sua preparazione originariamente era coltivato nell'America del sud dagli antichi Maya, che già ne conoscevano e decantavano le notevoli virtù.

Anche il vino, se consumato in modica quantità, si dice essere un buon complice di Cupìdo. Attenti a non esagerare però, altrimenti va in coppia con... Morfeo! ;o)

Affinché il cibo possa esprimere al meglio le sue caratteristiche afrodisiache, non va tuttavia mai trascurata l'atmosfera in cui esso viene consumato.

Non meno importante del cibo è infatti l'ausilio di una buona musica di sottofondo, luci soffuse, qualche candela, un'atmosfera calda ed accogliente...

http://www.vegan3000.info/

La leggenda del ragù

La leggenda legata al famoso ragù napoletano, decantato anche dal grande de Filippo in una sua poesia dal titolo appunto 'o rrau'

A Napoli alla fine del 1300 esisteva la Compagnia dei Bianchi di giustizia che percorreva la citta' a piedi invocando "misericordia e pace".
La compagnia giunse presso il "Palazzo dell'Imperatore" tuttora esistente in via Tribunali, che fu dimora di Carlo, imperatore di Costantinopoli e di Maria di Valois figlia di re Carlo d'Angio'.All'epoca il palazzo era abitato da un signore che era nemico di tutti, tanto scortese quanto crudele e, che tutti cercavano di evitare. La predicazione della compagnia convinse la popolazione a rappacificarsi con i propri nemici, ma solo il nobile che risiedeva nel "Palazzo dell'Imperatore" decise di non accettare l'invito dei bianchi nutrendo da sempre antichi e tenaci rancori. Non cedette neanche quando il figliolo di tre mesi, in braccio alla balia sfilò le manine dalle fasce ed incrociandole grido' tre volte: "Misericordia e pace".
Il nobile era accecato dall'ira, serbava rancore e vendetta, ed un giorno la sua donna, per intenerirlo gli preparo' un piatto di maccheroni. La provvidenza riempi' il piatto di una salsa piena di sangue. Finalmente commosso dal prodigio, l'ostinato signore, si rappacifico' con i suoi nemici e vesti' il bianco saio della Compagnia.
Sua moglie in seguito all'inaspettata decisione, preparo' di nuovo i maccheroni, che anche quella volta come per magia divennero rossi. Ma quel misterioso intingolo aveva uno strano ed invitante profumo, molto buono ed il Signore nell'assaggiarla trovo' che era veramente buona e saporita.
La chiamo' cosi' "raù" lo stesso nome del suo bambino.

http://www.portanapoli.com/

Meno calorie, più memoria

Migliorare la memoria degli anziani è possibile:
basta ridurre del 30 per cento l’introito calorico. Almeno così suggerisce uno studio dell’University of Munster, in Germania, appena pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Le osservazioni fatte dai ricercatori su volontari over 60, andrebbero così a confermare risultati precedenti ottenuti nei ratti.

RESTRIZIONE CALORICA
Per valutare gli effetti della restrizione calorica, alcuni volontari sopra i 60 anni sono stati suddivisi in tre gruppi in base al tipo di dieta proposta: i primi hanno seguito un regime alimentare bilanciato normocalorico; i secondi una dieta simile ma più ricca di acidi grassi insaturi, come quelli presenti nell’olio d’oliva e nel pesce; gli ultimi un regime alimentare «ristretto», in cui le calorie erano state appunto ridotte del 30 per cento. Dopo tre mesi di dieta gli effetti positivi sulla memoria non hanno esitato a farsi vedere solo nei soggetti che hanno seguito il regime ipocalorico. Non solo, la restrizione calorica ha favorito anche altri miglioramenti a livello fisico, diminuendo i livelli di insulina e i marcatori dell’infiammazione.

POSSIBILI MECCANISMI
L’interesse per i potenziali effetti benefici della restrizione calorica nasce da diverse osservazioni fatte su animali da laboratorio: si è infatti visto che mangiare meno allunga la vita e ritarda lo sviluppo di malattie legate all’invecchiamento. E ora siamo alle prime conferme nell’uomo. I meccanismi sono ancora da chiarire, ma le teorie sono diverse: c’è chi ritiene che i benefici siano da attribuire a una ridotta produzione di radicali liberi, sostanze che per la loro grande reattività sono un po’ come delle «mine vaganti» in grado di danneggiare le cellule, e chi invece chiama in gioco la riduzione dell’infiammazione. Gli autori della ricerca ipotizzano che alla base delle migliori prestazioni mnemoniche ci siano gli effetti della restrizione calorica su insulina e infiammazione. «Uno dei probabili meccanismi è quello che porta alla diminuzione dei livelli di insulina, ormone chiave per la regolazione del metabolismo – concorda Patrizia Pasanisi, epidemiologia del Dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’Istituto dei tumori di Milano -. La minore disponibilità di questo ormone è collegata anche alla minore disponibilità di alcuni fattori di crescita, come per esempio l’IGF-I (sigla che sta per Insulin-like Growth Factor, fattore di crescita insulinosimile, di tipo 1), associati allo sviluppo di alcune patologie, tumori compresi». Ma l’insulina agisce anche su parti del cervello implicate nella memoria come confermano osservazioni fatti sui diabetici. Si è infatti visto che chi non tiene bene sotto controllo la malattia rischia di più di avere ricadute negative sulla memoria e sulle funzioni cognitive in generale.

PRECAUZIONI
Se è vero che la restrizione calorica può giovare alla salute, è anche vero che tutto dipende da come viene attuata e dalle condizioni di partenza della persona. «La riduzione delle calorie va studiata sulla singola persona: in alcuni casi potrà essere più spinta, in altri dovrà essere più limitata. Quello che è fondamentale è che la dieta rimanga varia ed equilibrata: non contano solo le calorie, ma anche la quantità e la qualità degli alimenti – puntualizza Patrzia Pasanisi -. Nei nostri studi su alimentazione e prevenzione dei tumori proponiamo una dieta basata sulla riduzione degli zuccheri semplici, dei grassi e dei prodotti di origine animale, e sull’aumento dei cereali non raffinati, dei legumi e delle verdure». Insomma il messaggio per anziani e non è mangiare meno e meglio, sempre che non si parta da una condizione di sottopeso legata a malnutrizione. In questi casi la prima cosa da fare è migliorare il regime alimentare e renderlo bilanciato.

Antonella Sparvoli
http://www.corriere.it/

25 gen 2009

Frittole di Carnevale

Frittole di Carnevale

Ingredienti:
Gr 500 di farina
1/2 di latte
2 uova
Gr 30 di lievito di birra
Gr 130 di uvetta
2 bicchieri di grappa
Gr 80 di pinoli
1 scorza di limone
Olio
Zucchero a velo vanigliato
Sale
Sciogliere il lievito in una ciotolina con 1/2 bicchiere di latte tiepido ed un cucchiaino di zucchero.
Versate la farina in una ciotola e distribuite tutt'intorno il lievito sciolto.
Iniziare a mescolare unendo le uova e versando il latte a filo: alla fine sarà un composto liscio e fluido.
Lavorare con una frusta per almeno 20'. Coprire con un telo e lasciar lievitare per 5h.
Per accellerare i tempi, scaldare il forno a 50° per 10', spegnetelo e disporre sul fondo una teglia di acqua bollente e mettete la pastella a lievitare nel ripiano centrale per 1h.
Intanto ammorbidire l'uvetta nella grappa.
Quando il composto sarà lievitato, incorporare l'uvetta, asciugata e leggermente infarinata, i pinoli, il sale e la scorza di limone.
Mescolare con cura e lasciate riposare per qualche minuto.
Scaldare abbondante olio in una padella a bordi alti, friggervi il composto a cucchiaiate. Sgocciolatele man mano con un mestolo forato.
Spolverizzate di zucchero a velo.
Servirle appena intiepidite.

Ravioli ricotta e cioccolato al forno

Ravioli ricotta e cioccolato


Ingredienti:1 rotolo di pasta frolla
Gr 200 di ricotta
Gr 50 di gocce di cioccolato
1 limone
Cannella in polvere
2 tuorli d'uovo
2 cucchiai di zucchero
Zucchero a velo

In una ciotola lavorate la ricotta con lo zucchero, fino a quando non diventa liscia e lucida.
Unite i tuorli, il cioccolato, la scorza grattugiata dellimone ed un pizzico di cannella.
Srotolate la pasta frolla, ritagliatela in 4 parti e disponete il ripieno nella parte più larga.
Arrotolatele, spolverizzate con lo zucchero a velo ed infornate a 180° per 20'.
Spolverizzate di nuovo con lo zucchero a velo e servite.

20 gen 2009

Cannelloni vegetariani

Cannelloni vegetariani

Per il ripieno:
300 gr di seitan
1 cipolla
2 carote
2 gambe di sedano
olio extra vergine di oliva
lievito in scaglie
sale
pane grattugiato q.b.
Per la pasta:
250 gr di semolino integrale
¾ di un bicchiere d’acqua
una presa di sale
Formate una fontana con la semola, al centro fate un buco nel quale aggiungerete poco alla volta l’acqua e il sale; impastate fino ad ottenere una palla liscia ed elastica.
In una padella far rosolare nell’olio la carota, il sedano, la cipolla e il seitan tritati per circa 15/20 minuti aggiungendo all’occorrenza qualche cucchiaio d’acqua.
A cottura ultimata aggiungete 2 cucchiai scarsi di pane grattugiato per legare il composto. Tirate la pasta in sfoglie sottili, tagliatele a quadrati ed al centro di ognuna mettete un cucchiaio di ripieno, arrotolate le sfogliatine e adagiatele in una pirofila precedentemente unta. Ricoprite i cannelloni con la besciamella e una spolverata di lievito.
Infornate a 170° per circa 30 minuti.

Zeppole di San Giuseppe

Zeppole di San Giuseppe


 

Gr 250 di farina
5 uova
Gr 200 di margarina
Pezzetti di cannella
Sale

Per la crema:
2 tuorli
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai scarsi di farina
Dl 3 di latte

In una casseruola portate a ebollizione 1/4 di litro di latte con gr 125 di margarina e un pizzico di sale. Poi fatevi cadere a pioggia da un setaccio la farina e mescolate bene, finchè l'impasto non si stacca dalle pareti. Togliete dal fuoco e quando l'impasto è freddo incorporatevi le uova, uno alla volta, mescolando con energia.
Mettete l'impasto in una tasca da pasticcere con la bocchetta a stella, spremetene dei ciuffi (o piccole ciambelle) su dischi di carta da forno e lasciate riposare 30'. Scaldate in 2 casseruole abbondante margarina, mettete le zeppole in una casseruola, togliete il disco di carta e friggete per pochi minuti a fuoco basso, finchè saranno gonfie e soffici.
Intanto alzate il fuoco sotto la seconda casseruola, scolate le zeppole dalla prima e immmergetele nella seconda per farle dorare e renderle croccanti. Quindi scolatele su carta assorbente da cucina e fatele raffreddare.
Intanto preparate la crema:
in una casseruola dal fondo arrotondato sbattete i tuorli con lo zucchero, poi incorporate la farina e versate il latte caldo. Lavorate bene la crema con la frusta e quando gli ingredienti sono amalgamati, cuocete a fuoco basso per qualche minuto, finchè la crema non sarà addensata e velerà il cucchiaio. Fate raffreddare, poi mettete la crema nella tasca da pasticcere e spremetene dei ciuffetti al centro delle zeppole. Profumatele con pezzettini di cannella e servite.

SPIEDINI DI MOZZARELLA

Spiedini di mozzarella
2 mozzarelle
Gr. 50 di burro
12 fette di pane casareccio
1/2 bicchiere di olio
Sale

Tagliate il pane e la mozzarella a grossi dadi delle stesse dimensioni. Infilateli alternativamente su 4 spiedini d'acciaio e salate. Fate fondere il burro e unitevi metà dell'olio. Disponeteli sulla griglia calda oppure su una teglia da forno e pennellateli con la salsina di olio e burro. Fate cuocere a fuoco medio per circa 15' girando 2 volte e pennellando.

TORTA: SAINT-HONORE'

Saint - Honorè

Per la pasta frolla:
Gr. 250 di farina
Gr. 130 di burro
Gr. 30 di zucchero
1 uovo + 2 tuorli
Sale

Per la pasta da choux:
Gr. 125 di farina
Gr. 60 di burro
Gr. 15 di zucchero
4 uova
Sale

Per la crema:
1 litro di latte
1 baccello di vaniglia
6 uova + 4 albumi
Gr. 75 di maizena
Gr. 200 di zucchero
4 fogli (8 gr.) di gelatina

Per il caramello:
Gr. 250 di zucchero

Preparate la pasta frolla:
Setacciate la farina e impastatela con il burro (tranne una noce che terrete da parte). Aggiungete i tuorli e lavorate energicamente con le mani,unebdo se necessario, 2 o 3 cucchiai di acqua molto fredda.
Fate una palla, avvolgetela in pellicola e mettetela in frigo.
Preparate la pasta per gli choux:
In una casseruola larga e bassa versate 1/4 di litro di acqua, lo zucchero, il burro a pezzetti e un pizzico di sale. Mettete sul fuoco fino al primo accenno di ebollizione. Togliete dal fuoco e gettatevi la farina, mescolando energicamente. Rimettete la casseruola sul fuoco medio e continuate a mescolare fino a quando la pasta non si stacca dalle pareti. Togliete dal fuoco e fate intiepidire, incorporatevi le uova, una alla volta e continuate a mescolare.
La pasta deve diventare vellutata.
Scaldate il forno a 190°. Stendete la pasta frolla in un disco di 2 3 cm di spessore e di 24 cm di diametro. Sbattete un uovo intero, imburrate una placca e disponetevi il disco di pasta frolla; punzecchiatelo con una forchetta e spennellatelo con l'uovo sbattuto. Riempite con la pasta da choux una tasca da pasticcere con bocchetta liscia da 1 cm e fatene scendere una corona sul bordo del disco.
Spennellatela con l'uovo sbattuto. Imburrate una seconda placca e fatevi scendere tanti mucchietti di pasta choux grosi come una noce e leggermente distanziati tra loro. Infornate la torta e i bignè e lasciateli cuocere per 25'.
Preparate la crema:
Fate ammorbidire la gelatina in poca acqua fredda. In una casseruola, portate a ebollizione il latte con la vaniglia e poi eliminatela.
Lavorate i tuorli con 150 gr di zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e chiaro. Incorporatevi la maizena e versatevi il latte a filo mescolando in continuazione. Portate la crema a ebollizione, mescolando sempre. Versate 1/3 della crema in una ciotola e tenetela da parte. Incorporate alla rimanente gelatina ben strizzata. Riportate a ebollizione mescolando. Montate a neve gli albumi con lo zucchero rimasto.
Togliete la crema dal fuoco e incorporatevi gli albuni. Farcite i bignè con la crema.
Preparate un caramello cuocendo lo zucchero con 1 dl di acqua.
Immergetevi la sommità e la base dei bignè e attaccateli sulla corona di pasta. Farcite il centro del dolce con la crema alla gelatina e mettete in frigo fino al momento di servire. Guarnite eventualmente il bordo della torta con della crema che poi ricoprirete con granellla di mandorle e decorerete con gocce di cioccolato, lingue di gatto e violette di zucchero.

GNOCCHI ALLA ROMANA

Gnocchi alla romana
Gr. 150 di semolino
1 tuorlo
6 cucchiai di parmigiano gratt.
dl 6 di latte
Olio d'oliva
Sale
Gr. 300 di piselli
1 patata
1/2 litro di brodo vegetale
Gr. 30 di burro

In una casseruola, fate riscaldare il latte con un pizzico di sale. Qualche istante prima che il latte raggiunga l'ebollizione, versatevi il semolino a pioggia, mescolando subito energicamnte fino a quando il composto avrà raggiunto una consistenza piuttosto densa e comincerà a staccarsi dalle pareti della casseruola.
Lasciate cuocere per 15' a fiamma dolce mescolando spesso.
A fine cottura, togliete la casseruola dal fuoco e aggiungete il parmigiano e il tuorlo; continuate a mescolare.
Ungete con dell'olio il piano da lavoro e versatevi il composto di latte e semolino. Livellate la superficie con il dorso di un cucchiaio fino a raggiungere uno spessore di circa 1 cm.. Lasciate raffreddare.
Nel frattempo, preparate il condimento:lavate la patata e tagliatela a pezzetti. Lessatela in brodo bollente per 7'. Aggiungete i piselli e proseguite ls cottura per 4' da quando il brodo riprende il bollore. Scolate con un mestolo forato la patata e i piselli frullateli con qualche cucchiaio del loro brodo di cottura.
Salate ed insaporite il passato ottenuto con una noce di burro e 2 cucchiai di parmigiano. Se necessario, diluite il composto on altro brodo.
Scaldate il forno a 180°. Con un bicchiere di 4 o 5 cm. di diametro, ricavate dal composto di semolino tanti gnocchi. Stendete il passato di patata e piselli sul fondo di una pirofila leggermente imburrata e allineatevi gli gnocchi sovrapponendoli un poco.
Spolverizzateli col resto del parmigiano, irrorateli con il burro fuso e infornate.
Lasciate cuocere per 20'.

17 gen 2009

Allucinazioni da caffè

Ricercatori inglesi hanno valutato 200 studenti
che assumevano più di 7 tazzine di caffè al giorno e hanno riscontrato in questi un rischio di avere allucinazioni tre volte superiore a chi ne assumeva solo una.

I ricercatori dell'Università di Durham, coordinati dallo psicologo Simon Jones, hanno pubblicato lo studio sulla rivista scientifica "Journal Personality e Individual Differences". Molti ancora gli interrogativi: essi hanno anche correlato l'abitudine di assumere molto caffè a una condizione di stress, che crea una intensa produzione di cortisolo, ormone che in eccesso dà allucinazioni. Si è visto che la caffeina aumente la produzione di cortisolo, mentre il decaffeinato no.

Inoltre lo stesso disturbo di avere visioni irreali è dato anche da una alimentazione ad elevato consumo di zuccheri e grassi.
Sembra invece accertato che una moderata quantità di caffè (200-500mg al dì)protegga dal diabete e da alcuni tipi di tumore: al seno, pello, fegato, endometrio.

http://www.voceditalia.it/default.asp

12 gen 2009

La cottura delle verdure e dei legumi

Tempi e tipi di cottura

Asparagi :
La tarda primavera e' la loro stagione migliore. Vanno cotti in acqua bollente salata e acidulata con succo di limone, dopo averne tolto la parte piu' dura dei gambi . Il tempo occorrente va dai 15 ai 20 minuti, secondo la loro grossezza.

Broccoli :
Cominciano ad apparire sul mercato in ottobre e per tutti i mesi invernali. Vanno eliminate le foglie esterne, divisi in cimette ed incisi i gambi piu' grossi con un taglio nel senso della lunghezza. Si cuociono in acqua bollente salata per 10-15 minuti, senza coperchio.


Bietole e coste :
La quantita' e' di circa 300 g. a persona. Si calcolano 15 minuti di cottura, in acqua bollente salata.


Carciofi :
Si trovano dall’autunno alla primavera e si conservano anche per alcuni giorni immersi in un contenitore con dell’acqua, come un qualsiasi mazzo di fiori. Per dei carciofi interi si calcolano circa 40 minuti di cottura; il tempo diminuisce, naturalmente, in proporzione alle dimensioni e se vengono tagliati a fettine sottili. In attesa che si cuociano, vanno sempre immersi in una soluzione di acqua e limone per evitare che anneriscano.

Cardi :
Sono una tipica verdura invernale dal sapore leggermente amarognolo. Dei cardi si mangiano le coste tenere e bianche. Vanno pertanto eliminate le foglie esterne filamentose e dure e divise quindi le coste in pezzi di cinque cm. di lunghezza; infine, va tolta la peluria che si stacca lungo i fili sia all’interno che all’esterno; e' un’operazione da fare velocemente, perche' i cardi, come i carciofi, tendono ad annerire: per questo motivo, man mano che si puliscono, i pezzi vanno immersi in una ciotola con una soluzione d’acqua e limone; con la stessa rapidita' va tolta la scorza legnosa al cuore del cardo, quindi tagliato a pezzi e versato anch’esso nella soluzione. Devono essere sempre lessati prima di qualsiasi preparazione in acqua bollente salata nella quale sara' stato spremuto mezzo limone e sciolto un cucchiaio di farina affinche' non anneriscano.


Carote :
Si trovano tutto l’anno. Vanno spuntate alle estremita' ; se sono molto piccole basta lavarle, altrimenti se ne raschia la superficie. Devono essere utilizzate subito per evitare l’annerimento dovuto all’ossidazione all’aria. Occorrono dai 15 ai 40 minuti, secondo come sono tagliate.



Cavolfiori :
La loro stagione va da ottobre ad aprile. Quasi sempre i cavolfiori si cuociono suddivisi in cimette : cio' ne abbrevia il tempo di cottura e questo significa una minore dispersione di vitamine e minerali. All’inconveniente del cattivo odore che emanano si puo' ovviare mettendo sul coperchio della pentola della mollica di pane imbevuta d’aceto. Se il cavolfiore e' intero, occorrono dai 20 ai 25 minuti per la cottura ; diviso in cimette, 12 minuti circa.

Cavolo cappuccio :
E’ un tipico vegetale d’autunno-inverno. E’ buono crudo, tagliato a striscioline, in insalata; o cotto, tagliato a listarelle molto sottili, con acqua, aceto, vino e aromi.

Ceci :
Mettere per tutta la notte i ceci a bagno in una terrina con acqua tiepida ed un abbondante pugno di sale grosso, e lasciarli cosi' tutta la notte. La mattina dopo, risciacquarli abbondantemente, cosi' da togliervi il sale in eccesso, e cuocerli in acqua fredda per due ore circa. Con 400 g. di ceci crudi se ne ottengono circa 800 g. cotti.


Cicoria :
La sua stagione va da gennaio ad aprile. La cottura dura circa 15 minuti, in acqua bollente e a pentola scoperta.

Cipolle :
Quelle bianche e dorate sono piu' dolci delle rosse. Si conservano in luogo buio, fresco e areato. Per sbucciare le cipolline, immergerle in una ciotola contenente acqua calda: cosi' facendo, con l’aiuto di un coltellino, si potra' togliere la buccia con facilita'. Se si devono cuocere intere occorrono circa 40 minuti; per le cipolline, circa 20 minuti.

Fagioli :
I fagioli freschi si trovano da maggio a novembre; per conservarli a lungo, il sistema migliore consiste nello sgranarli, chiuderli in un sacchetto di plastica e congelarli; si utilizzano ancora congelati. La cottura va fatta in acqua abbondante e fredda e a fuoco moderato (qualora occorra aggiungere altra acqua durante la cottura, questa deve essere invece bollente, altrimenti si distaccherebbero le bucce). Il sale va aggiunto a fine cottura per evitare l’indurimento delle bucce. Occorrono un paio d’ore circa.

Fagiolini :
La loro stagione va da maggio a settembre. Vanno cotti in poca acqua bollente salata per non disperdere sali e vitamine e a pentola scoperta per evitare che s’ingialliscano. Per fermare la cottura si passano sotto l’acqua fredda: il colore restera' piu' brillante. Occorrono 20-30 minuti di cottura.

Fave :
Si trovano da maggio in poi, ma sicuramente il loro periodo migliore e' il mese di giugno. Una volta sbucciate, occorrono circa 15-20 minuti per la cottura. Se si usano fave fresche nel baccello, si deve calcolare circa 6 volte il peso consigliato nella ricetta: per esempio, per ottenere 150 g. di fave sgranate e spellate, ne occorrono 900 grammi.

Finocchi :
Si trovano da ottobre a maggio. Si distinguono i “maschi”, di forma rotondeggiante, piu' adatti per essere consumati crudi e le “femmine”, di forma allungata, ideali da cuocere. Si lessano a spicchi in acqua bollente salata e acidulata con succo di limone; occorrono dai 20 ai 50 minuti a seconda che i finocchi siano a spicchi o interi.

Fiori di zucca:
Si devono eliminare i filamenti verdi alla base dei petali e quelli gialli interni, facendo attenzione a non rompere i fiori (usare eventualmente una pinzetta); vanno poi puliti delicatamente con carta da cucina inumidita (non vanno lavati perche' diventerebbero molli) ed accorciato il gambo, che e' duro, lasciandone solo 3-4 cm.. Occorrono 2-5 minuti di cottura (secondo la grandezza ed il ripieno prescelto) se fritti in pastella, 20-30 minuti (sempre secondo il tipo di ripieno prescelto) se cotti in forno a 180°.

Funghi:
Dei funghi vanno scartate le parti deteriorate, la cima del gambo e tolta la leggera pellicola che li ricopre avendo cura di non intaccarne la polpa. Si puliscono dalla terra lavandoli velocemente in acqua fredda acidulata con limone (cosi' non diventano scuri), avendo cura di non lasciarli in ammollo perche' assorbirebbero l’acqua come una spugna. Ma per pulirli c’e' anche un altro procedimento, forse leggermente piu' laborioso ma che ci guadagna nel risultato finale: devono essere prima privati della cima del gambo e poi strofinati accuratamente con della carta assorbente da cucina per levarne la terra; si toglie quindi la leggera pellicola che li ricopre e, per ultimo, si tagliano tutti a fettine, avendo cura di eliminarne prima con della carta eventuali altri residui di terra. Cosi' facendo, i funghi vengono comunque mondati senza fargli toccare in alcun modo l’acqua: cuociono esclusivamente con quella da loro emessa, rimanendo perfettamente bianchi, piu' compatti e consistenti e decisamente piu' saporiti.

Lenticchie:
Si cuociono in acqua fredda insieme ad una costa di sedano, una carota, una cipolla, uno spicchio d’aglio e del sale fino, per un tempo variabile a seconda del tipo di lenticchie (dai 15 minuti ad un’ora); a cottura ultimata, togliere gli odori e condire a piacere con dell’olio crudo. Con 250 g. di lenticchie crude se ne ottengono all’incirca 800 g. cotte; occorrono circa 12 g. di sale per ogni litro d’acqua.

Melanzane :
La stagione delle melanzane va da luglio ad ottobre. Bisogna eliminare il gambo e la corolla. Se le melanzane vanno fritte oppure grigliate, si tagliano a fette e si mettono in uno scolapasta cospargendole di sale fino; dopo circa mezz’ora, quando avranno emesso l’acqua amarognola, devono essere sciacquate, strizzate e tamponate bene con carta da cucina assorbente (in effetti, ormai quelle che si acquistano al mercato non necessitano piu' di questo intervento, fatta eccezione per quelle provenienti da orti con terra argillosa). Non occorre fare questa operazione se invece devono essere ridotte in dadolata e stufate. I tempi di cottura dipendono dalle dimensioni : da 10 minuti per fette e dadolini ad un’ora per una melanzana intera al forno.

Patate :
Quelle a pasta gialla sono ottime per le fritture, per essere arrostite in forno e lessate; quelle a pasta bianca sono acquose e piu' adatte a fare gli gnocchi di patate. Si lessano con la buccia in acqua fredda facendole bollire per 30-40 minuti e salandole quasi a fine cottura. Lessate, vanno sempre passate a caldo con lo schiacciapatate e mai con il mixer che le renderebbe collose. Sbucciate, se non si utilizzano subito, vanno tenute a bagno in acqua fredda per non annerirsi.

Peperoni :
La loro stagione va da aprile ad ottobre. Se devono essere tagliati a listarelle, i peperoni si riducono prima in quarti, eliminando picciolo, costole interne e semi; se vanno cotti ripieni, si tagliera' la calotta superiore asportando insieme picciolo e semi e privandoli delle costole; se occorre eliminare la pelle, si puo' asportare mettendo i peperoni su una placca (in cui sara' stata precedentemente sistemata della carta da forno bagnata e strizzata), in forno a 220°, voltando i peperoni di tanto in tanto finche' non avranno tutta la pelle bruciacchiata; per essere poi facilmente spellati devono essere messi prima dentro una pentola chiusa con un coperchio per almeno 45 minuti. La cottura richiede da circa 20 minuti ad un’ora, secondo la ricetta prescelta.

Piselli :
Si trovano freschi da maggio a settembre. Si cuociono in circa 25 minuti.


Pomodori :
La loro stagione e' la piena estate; settembre e' il mese migliore per la qualita' “San Marzano”, con la forma a perina. Per essere spellati, occorre immergerli per un paio di minuti in acqua bollente e poi in acqua fredda.

Puntarelle :
Le puntarelle non sono altro che i germogli della cicoria, e piu' precisamente della cosiddetta catalogna spigata, che si trova sul mercato da novembre a marzo. Quando si acquista bisogna accertarsi che le foglie siano intere e di colore verde intenso; il fusto deve essere chiuso e turgido, privo di parti gialle e raggrinzite. Al mercato si trovano gia' mondate e tagliate, ma il loro costo e' decisamente piu' elevato. Per pulirle basta procedere come segue: tagliare la base del cespo ed eliminarne le prime foglie piu' dure, fino a scoprirne i germogli, delle spighe robuste e tenere; si separano quest’ultime dal cespo e si tagliano quindi in senso verticale, ottenendo delle listarelle della grossezza circa di un fiammifero e lunghe dai dieci ai quindici cm. A questo punto, le puntarelle cosi' ottenute devono essere lavate e messe in acqua ghiacciata per almeno un paio d’ore: in tal modo, perderanno il loro sapore amarognolo ed assumeranno la tipica forma arricciata. Trascorso questo tempo, devono essere sgocciolate bene e quindi condite a piacere o conservate in frigorifero all’interno di una busta di plastica (tipo quelle per congelare gli alimenti) per non piu' di tre giorni. Si consumano soltanto crude, condite secondo la ricetta classica che prevede un pinzimonio di aglio e acciughe.

Rucola :
Si trova da marzo ad ottobre. Per una buona conservazione, conviene mondare, lavare ed asciugare le foglie come per il consumo; si ripongono poi in un canovaccio pulito e asciutto, che si chiude in un sacchetto di plastica per alimenti: possono mantenersi bene per due o tre giorni.


Spinaci :
Se ne calcolano circa 250 g. a persona perche' e' necessario tener conto che il calo e' notevole. Richiedono da 10 a 15 minuti di cottura, secondo le dimensioni; al fine di evitare la dispersione e la perdita di sali e sapori, vanno lessati in una pentola con l'acqua stessa che essi ricavano (bastera' quella di lavatura rimasta nelle foglie dopo averle scolate); si salano a fine cottura.


Verza :
E’ un tipico vegetale d’autunno-inverno. E’ buono crudo, tagliato a striscioline, in insalata; o cotto, tagliato a listarelle molto sottili, con acqua, aceto, vino e aromi. Differisce dal cavolo cappuccio perche' ha foglie dalla superficie molto tormentata, a bolle, e si sfoglia con maggiore facilita': per questo e' piu' semplice ricavarne le foglie da usare per gli involtini.



Zucca :
Si trova da settembre a febbraio. Eliminare con un coltello la parte centrale della polpa contenente i semi e i filamenti; togliere la scorza, ridurre la polpa a fettine e lavarla (le fette possono anche essere tagliate a dadini). Puo' essere lessata in poca acqua bollente salata (10 minuti) o in forno (15-20 minuti); poi si puo' infarinare e friggere (3-5 minuti).

Zucchine :
Sono di stagione da giugno a settembre. Quelle a buccia liscia e di colore verde scuro hanno un sapore piu' amarognolo, mentre quelle a coste e di colore verde chiaro sono piu' dolci. Prima di cuocerle, bisogna spuntarle e lavarle bene; la qualita' spinosa richiede l’eliminazione delle coste. Per lessarle, occorrono dai 20 ai 30 minuti, a seconda della loro grossezza, in acqua salata ; affettate, si stufano in circa 25 minuti.


Al vapore
Mettere la verdura in uncestello di acciaio o bambù: il primo andrà posto in una pentola dove già bolle un apiccola quantità di acqua salata; il secondo andrà su di una pentola piena x 3/4 di acqua salata in ebollizione, posizionato come se fosse un coperchio.
Usarte il cestello di acciaio x gli ortaggi + teneri. Questo sistema è raccomandabile xchè assicura una buona conservazione delle vitamine e dei minerali.

Bollitura
Si può bollire in acqua calda o in acqua fredda; con cotture brevi è buona la onservaione di vitamine e minerali.
in acqua calda la verdura va aggiunta quando l'acqua raggiunge il bollore e non va messo il coperchio poichè in questo modo il vegetale mantiene + facilmentte la brillantezza naturale del suo colore. La cottura varia da pochi secndi, x le verdure verdi e tenere, fino a qlc minuto x le verdure + consistenti.
Occorre regolare la cottura anche in base al taglio della verdura stessa: più i pezzi sono piccoli, meno devono cuocere. Una volta cotta la verdura deve restare croccante.
In acqua fredda bisogna mettere la verdura a astrati in un a pentola e coprire con l'acqua. Portare a bollore e cuocere da 5 a 15 minuti senza mescolare. Le verdure coì cotte acquistano un sapore molto dolce.

Soffrittura in olio
Scaldate una padella, aggiungete un cucchiaio di olio ogni 2 porzioni di verdura e, una volta che questo è caldo (senza fumare), versateci le verdure tagliate nel modo più indicato e rimestate in continuazione facendo cuocere per il tempo desiderato.
Se necessario, durante la cottura, potrete aggiungere qlc cucchiaio di acqua, E' da sottolineare che il sale aggiunto all'inizio della cottura fa uscire l'acqua dal vegetale e lo rende + dolce; il sale aggiunto alla fine ha la vera e propria funzione di salatura. La verdura può anche essere saltata in acqua e il procedimento è uguale.

Al forno
E' un procedimento adatto soprattutto in inverno e le verdure più adatte a questo tipo di cottura sono: le cipolle, il cavolo, la zucca, le taccole, i funghi, i cavolini e le barbabietole rosse.
Si può usare una teglia unta d'olio o una pentola con coperchio adatta x la cottura in forno. Se usate l'olio, le verdure saranno più croccanti, se usate l'acqua più morbide.

A pressione
La pentola a pressione è sconsigliata per la cottura delle verdure, poichè l'alta temperatura distrugge molte vitamine, se ne consiglia pertanto un uso saltuario e la cottura deve essere di breve durata.

Alla griglia
Le verdure più adatte sono: i funghi, le carote, le cipolle, le rape, i cavolfiori, la zucca, i porri e i cetrioli. Questo tipo di cottura richiede solo pochi minuti.

Frittura con pastella o tempura
In questo caso le verdure devono essere immerse in una pastella di acqua e farina prima della cottura e poi si friggono in abbondante olio. Se immergendo dell'olio un pezzetto di verdura, vedete che la pastella scivola via, dovete aggiungere ancora farina; se invece la pastella è troppo spessa aggiungete acqua e ripetere la prova. E' cmq meglio lasciare riposare la èastella al fresco prima di utilizzarla: più la pastella è fredda, più la empura riesce bene.
Potete usare dell'olio di sesamo che deve essere molto caldo. Per sapere se la temperatura va bene potete versare nell'olio qlc goccia di pastella: se non torna subito a galla, la temperatura è ancora troppo bassa.

Obesità

L'obesità (dal latino OBEDO= Mangiare in eccesso)
consiste in un notevole aumento del peso e del volume corporeo, dovuto all'accumulo di grassi nel tessuto adiposo.
Chi supera del 20% il proprio peso ideale si definisce obeso, aldisotto si è in sovrappeso.
(http://web4health.info/it/answers/ed-dia-weight-bmi-calc.htm)

Delle volte l'aumento di peso può essere dovuto ad altri fattori:
- Aumento della massa muscolare: ad esempio quando si inizia un'attività fisica quotidiana.
- Ritenzione idrica
- Disordini ormonali
- Cause genetiche

Ci sono 3 tipi di obesità:
1. Androide: i grassi si accumulano nella parte superiore del corpo.
2. Ginoide: i grassi si accumulano nella parte inferiore del corpo
3. Misto: i grassi sono distribuiti uniformemente.

I primi, gli obesi androidi, sono generalemnte iperattivi, estroversi e dotati di un notevole sviluppo muscolare.
Essi però sono più soggetti al diabete, all'ipertensione e a malattie cardiovascolari.
Gli obesi ginoidi, invece, hanno la tendenza a stancarsi facilmente, a essere più introversi. La loro muscolatura è scarsamente sviluppata. Sono più soggetti alle vene varicose e all'artrosi.
Coloro che sono di tipo misto, hanno delle caratteristiche intermedie.
Chiaramente il fattore che unisce tutti e 3 i tipi, è sicuramente un inadeguato apporto calorico rispetto al dispendio delle energie.
Salvo in caso di problemi di salute.

I fattori psicologici hanno una grande influenza sul nostro peso, le reazioni mentali ci possono portare a mangiare di più o a mangiare di meno o affatto.
Il cibo può tornare ad essere, come all'inizio della nostra vita: sicurezza, affetto e protezione!!

(Argomento tratto da:Ricettario dietetico di Demetra)

10 gen 2009

Alimenti naturali

Cosa significa "alimento naturale"?
Oramai dovunque ci giriamo notiamo spot di cibi che inneggiano alla loro "naturalità".
Possiamo tranquillamente dire che la parola "naturale" è una parola delle volte usata a sproposito.
L'alimento naturale è un alimento integrale, cioè che si presenta così come l'ha creato la natura, e tra questi ci sono senz'altro: le verdure, i legumi, i cereali integrali, la frutta oleosa...
Tutti alimenti facilmente commestibili ed utilizzabili dal nostro organismo con semplici manipolazioni.
La più grande differenza tra un alimento naturale ed uno non naturale, sta nel fatto che il primo costituisce un insieme di sostanze, di vitamine, di sali minerali, la cui azione nel nostro organismo è maggiore rispetto all'altro che ha bisogno di aggiunte per avere un buon livello nutrizionale.
Le stesse vitamine moltiplicano i loro benefici se assunte attraverso alimenti naturali, perchè la loro azione viene potenziata dagli altri elementi presenti in questi. forse è proprio il caso di dire che in natura nulla è creato per caso.
Molto spesso in commercio non troviamo prodotti realmente integrali, come nel caso della farina e dei suoi prodotti finiti (pane, pasta...) perchè alle normali farine raffinate viene aggiunta della crusca, ma non hanno lo stesso valore biologico di quelle non trattate.
Per essere certi che i prodotti che compriamo siano relamente integrali e naturali bisogna rivolgersi alle industrie del biologico.

I cereali "raffinati" sono impoveriti di molti principi nutritivi, come grassi, proteine, sali minerali, fibre...e restano costituiti soprattutto da amidi.
Tutto iniziò intorno al 1880, quando iniziarono ad essere utilizzati i mulini a cilindri d'acciaio per la macinazione dei cereali.
Infatti con essi si riusciva a separare meglio i deversi componenti del chicco, mentre con i mulini a pietra questo non avveniva.
Così divenne più facile e meno costoso commerciare le farine bianche, che prima erano destinate solo alle persone più ricche.
Il cereale integrale è ricco di amido, dal quale il nostro corpo ricava molta dell'energia necessaria per le sue funzioni. Inoltre contiene proteine perchè sono tutte concentrate nella parte esterna del chicco, perciò perse durante la raffinazione (anchedel 50%).
Ed è ricco di vitamine, soprattutto del gruppo B e E, ma anche di grassi polinsaturi, i quali agiscono sul livello di colesterolo nel sangue, riducendolo.
Con la raffinazione si perdono anche i sali minerali e gli oligoelementi.

Calorie e lavori di casa

Questo blog è nato per condividere con voi tante buonissime ricette,
ma la verità è che ci tocca anche stare attenti alla linea: calorie, grassi, dolci.....tutte cose a cui dobbiamo fare attenzione. Quindi ho decisi di riportarvi qui notizie, articoli, ricerche sull' alimentazione e sul benessere...
iniziamo così:

Ecco quante calorie si bruciano in media svolgendo dei normali lavori in casa:

Lavatrici, panni da stendere...da piegare e riporre...

- 200 Kcal

cambio di stagione...

-50 Kcal

Pulire la cucina e i fornelli dopo i pasti...

- 130 Kcal

pulire i pavimenti di tutta casa...

-150 Kcal

Spolverare i mobili di casa...

- 170 Kcal

Pulire i servizi...

- 300 Kcal

Lavare i piatti mattina e sera...

- 100 Kcal

2 gen 2009

Crespelle


Crespelle

Ingredienti:
Gr 125 di farina
1 uovo
Gr 200 di latte
Gr 20 di burro
Sale

In una terrina sbattete con una forchetta l'uovo col sale.
Unite poco alla volta la farina setacciata, alternandola col latte, poi il burro sciolto.
Lasciate riposare per almeno 1 ora.
Fate scaldare un padellino (sarà abbastanza caldo quando una goccia d'acqua depositata nel centro scivolerà, se evaporerà sarà troppo caldo.), Pennellate il padellino con burro, levatelo dal fuoco e versate la pastella con un mestolino, in modo da dosarla esattamente ogni volta.
Fatela roteare coprendo il fondo.
Rimettete il padellino sul fuoco e, dopo poco, voltate la crespella con una paletta e continuate la cottura.

Le crespelle si possono servire ripiegate in 4 e spolverizzate con zucchero a velo, accompagnate con uno spicchio di limone o di arancia che ognuno potrà premere a piacere sulla crespella.

Oppure si possono spalmare di confettura, piegandole in 4 o arrotolandole o sovrapponendole una sull'altra, tagliandole poi come una torta.

O ancora, si possono riempire con macedonia o con un solo tipo di frutta, quindi arrotolatele, spolverizzatele con zucchero a velo e servite con un ciuffo di panna o con una pallina di gelato.

Volendo si può scegliere di riempirle di gelato alla vaniglia e,dopo averle arrotolate, versarvi sopra una cioccolata piuttosto densa, caldissima.

Sennò, semplicemente, spalmarle di Nutella e ripiegarle!!

Biscotti all'anice

Biscotti all'anice

Ingredienti:
3 tuorli
2 albumi
Gr 200 di zucchero
Gr 200 di farina
1/2 bustina di lievito
Sale
Burro

Lavorte i tuorli con lo zucchero. Amalgamate la farina, mescolate con un pizzico di sale ed il lievito.
Lavorate gli albumi a neve ed inglobateli.
Mettete piccole porzioni di impasto sulla placca imburrata (o con carta da forno)
e cuocete a 200° per 20'.

Cenci

Questa ricetta dei Cenci è tratta dal libro "L'arte di mangiar bene" dell'Artusi.
Cenci


Ingredienti:
Gr 240 di Farina
Gr 20 di Burro
Gr 20 di Zucchero in polvere
2 Uova
1 cucchiaiata di Acquavite
1 pizzico di sale


Fate con questi ingredienti una pasta piuttosto soda, lavoratela moltissimo con le mani e lasciatela un poco in riposo, infarinata e involtata in un canovaccio. Se vi riuscisse tenera in modo da non poterla lavorare, aggiungete altra farina. Tiratene una sfoglia della grossezza d'uno scudo, e col coltello o colla rotellina a smerli, tagliatela a strisce lunghe un palmo circa e larghe due o tre dita. Fate in codeste strisce qualche incisione per ripiegarle o intrecciarle o accartocciarle onde vadano in padella (ove l'unto, olio o lardo, deve galleggiare) con forme bizzarre. Spolverizzatele con zucchero a velo quando non saranno più bollenti. Basta questa dose per farne un gran piatto. Se il pane lasciato in riposo avesse fatta la crosticina, tornatelo a lavorare.

Disclaimer

Questo blog non costituisce una testata giornalistica. Non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della Legge. n. 62 del 2001.